Rubrica di Gianluigi Salvador
28/01/2023
Gentili Redazioni,
è un fatto positivo che il Presidente del Veneto Luca Zaia si stia preoccupando dei rischi e delle conseguenze che la monocoltura agricola del prosecco sta producendo. Il Presidente del Veneto parla di “grandi preoccupazioni” (vedi ALLEGATO: Articoli selle 3 preoccupazioni...) legate sostanzialmente a tre temi: 1 - la pandemia della flavescenza dorata; 2 – l’abbandono dei vigneti di collina non meccanizzati (le “rive”); 3 - certificazione della lotta integrata (sistema SQNPI) e produzione biologica.
1 - La pandemia della flavescenza dorata
Come dice il Presidente Zaia: “Mi preoccupa la flavescenza dorata che negli ultimi mesi sta mettendo alla prova la sopravvivenza di molti vigneti e va controllata seguendo i protocolli ma anche con prodotti più energici, se necessario, perchè potrebbe diventare la nuova filossera”. Purtroppo questo può diventare anche un invito all’utilizzo in deroga di pericolosi insetticidi di sintesi utilizzati nel già pesante menù dei protocolli di lotta integrata. Al contrario, invece, agricoltori biologi o biodinamici, utilizzando solo il Bacillus Thuringiensis, riescono a controllare la cicalina che diffonde il fitoplasma della flavescenza.
La trasmissione del fitoplasma della flavescenza può avvenire comunque anche per innesto, attraverso l’impiego di barbatelle moltiplicate con poca cura. Attualmente questo è un rischio dovuto alla grande richiesta di barbatelle per l’espansione di nuovi vigneti e di ripiantumazioni incentivate soprattutto nella DOCG prosecco, area UNESCO.
Infine nella viticoltura di pianura, dove si utilizza spesso la vendemmia meccanica (vedi ALLEGATO: Vendemmia meccanica articolo...) o la rifilatura/potatura meccanica dei filari, anche una sola vite malata può trasmettere il fitoplasma della flavescenza in tutto il vigneto. Al contrario nella potatura eseguita a mano è cautelativa la disinfezione delle forbici quando c’è il sospetto di aver potato una vite malata.
Già due comuni della Marca hanno vietato la vendemmia meccanica, ma questo divieto dovrebbe essere esteso soprattutto ai 29 comuni DOCG (core/buffer/commitment) che sono stati coinvolti nel processo di certificazione delle colline UNESCO.
2 – L’abbandono dei vigneti di collina non meccanizzati
Se la vendita dell’uva di collina ha un prezzo di poco superiore a quello dell’uva di pianura e lavorare i vigneti in collina, dove non si può meccanizzare il processo, comporta costi di produzione tre o quattro volte superiori, è logico, come dice il Presidente “la preoccupazione dell’abbandono dei vigneti più alti, quelli eroici, non meccanizzati, che se si perdessero perderemmo anche il cuore della denominazione”.
Questo abbandono progressivo è dovuto sia a criteri sbagliati nella definizione delle quantità per ettaro da produrre nella DOCG e nella DOC nel protocollo DM 2009 DOC e DOCG, sia alla scarsa efficacia nella distinzione dei due prodotti, differenziati solo attraverso gli acronimi DOC e DOCG.
Una serie di problematiche sull’abbandono delle colline era già stata evidenziata a novembre 2015 in un intervento di PAN Italia (pesticides action network) in occasione della presentazione della certificazione UNESCO (ai minuti 1h.29 18” a 1h 38’ 45”) nel link: https://youtu.be/SLz0Nfwg-CU
, intervento che terminava con le parole: “… le colline stanno morendo, bisogna costruire una strategia per far vivere queste meravigliose colline”.
Quasi sempre i consumatori ignorano la differenza tra DOC e DOCG e si limitano a chiedere genericamente un bianco o un prosecco spumante o tranquillo.
Noi pensiamo che per le “rive” si debba trovare un nuovo nome che crei una maggiore identità e soprattutto che si debba delegare la gestione della qualità del processo ai produttori dell’uva e non agli interessi dei commercianti venditori del vino. Questi ultimi infatti hanno come obiettivo il puro marketing economico, che mette in secondo piano la qualità a vantaggio della quantità immediata. Si deve puntare ad una vera economia circolare sostenuta nel tempo dalla qualità dei fattori ambientali: la salute del suolo, la salute del processo di coltivazione delle piante, la salute dell’ecosistema. Solo così possiamo sperare di incentivare i giovani a frenare l’abbandono delle “rive”.
3 - Certificazione della lotta integrata (sistema SQNPI) e produzione biologica
Come dice il Presidente Zaia: “Quello che festeggiamo oggi, nel 60° anno della DOCG, non è solo economia, ma identità del territorio e anche turismo. Si deve puntare alla certificazione ambientale e al biologico”.
Purtroppo c’è una grossa spinta da parte delle organizzazioni agricole per certificare il processo di produzione della Lotta integrata col “Sistema di Qualità Nazionale produzione integrata – SQNPI”. Questo sistema, nonostante la rassicurante ape del suo logo, adotta un processo di produzione agricola che utilizza pesticidi di sintesi anche pericolosi come il neonicotinoide “acetamiprid” nocivo per le api e gli insetti, o gli erbicidi a base del principio attivo “glifosate” presente da tempo in gran quantità nelle acque superficiali e profonde.
Ben il 40% della superficie viticola DOCG è certificata SQNPI, mentre meno del 4% è dichiarata biologica. Il Presidente si deve giustamente preoccupare di questo perché i pesticidi di sintesi sono sconosciuti all’evoluzione, sono progettati per uccidere la vita e il loro processo aereo di nebulizzazione è completamente fuori controllo.
Ci permettiamo di proporre al Presidente Zaia alcuni suggerimenti:
1 - trasferire i milioni di euro di incentivi regionali dai processi di produzione agricola, convenzionali o di lotta integrata, per assegnarli alla conversione biologica. Questo tipo di viticoltura resistendo meglio alla siccità e salvando dall’inquinamento le falde acquifere, stimolerebbe la salute dell’ecosistema e la salute e la serenità dei residenti. Un ambiente salubre aumenterebbe in definitiva anche il turismo consapevole.
2 – proporre a tappeto, a partire dalle Linee Guida regionali, e in cascata nei Regolamenti di Polizia Rurale (RPR) dei comuni, la pari dignità del processo di produzione biologica e del processo di lotta integrata. Una simile gestione procedurale negli RPR innalzerebbe la responsabilità a livello istituzionale della gestione dei conflitti fra questi due processi fra di loro incompatibili (vedi schema ALLEGATO: “ Pesticidi – due processi incompatibili…”).
Se non si risolverà la gestione di questa incompatibilità a livello istituzionale, l’agricoltura bio sarà destinata sempre a rimanere nelle riserve indiane in balia dell’arroganza delle derive dei pesticidi di sintesi.
3 – internalizzare i costi esterni delle produzioni inquinanti della monocoltura agricola, evidenziati maggiormente dalla siccità presente e futura a causa del caos climatico. Obbligare gli agricoltori a costruire invasi privati per il recupero dell’acqua piovana, acqua utilizzata in grande quantità e contemporaneamente dalle monocolture agricole convenzionali le quali, con la siccità, prosciugano i fossi e i torrenti e spesso attingono agli acquedotti dell’acqua potabile, o agli innumerevoli pozzi privati che pescano sempre più in profondità nelle falde acquifere.
Costi esterni sono anche quelli delle centinaia di migliaia di bottiglie di vetro che come rifiuti devono essere macinate, fuse e riprodotte. Per il prosecco gli imbottigliatori personalizzano un centinaio di tipi diversi di bottiglie andando contro la recente proposta del 30.11.2022 della Commissione UE sul Regolamento imballaggi e rifiuti. Il Regolamento UE obbligherà sempre di più al riuso degli imballaggi ed all’utilizzo della cauzione sui vuoti. Se si utilizzassero 4 o 5 tipi standard di bottiglie per il vino ed altrettanti per i prodotti alimentari conservati, si favorirebbe il riuso con cauzione, si ridurrebbero i rifiuti da riciclare o smaltire, si ridurrebbe il consumo delle risorse e i costi di vendita dei prodotti con grandi vantaggi per l’ambiente.
Dematerializzare, standardizzare, detossicizzare sono le tre linee guida per una buona e sana politica dei rifiuti.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
Il Presidente del Veneto Luca Zaia parla di “grandi preoccupazioni” legate sostanzialmente a tre temi:
1 - la pandemia della flavescenza dorata;
2 – l’abbandono dei vigneti di collina non meccanizzati (le “rive”);
3 - certificazione della lotta integrata (sistema SQNPI) e produzione biologica.
E’ un fatto positivo che il Presidente del Veneto si stia preoccupando dei rischi e delle conseguenze che la monocoltura agricola del prosecco sta producendo nel Veneto e su questi tre punti, preoccupanti per lui e rischiosi per i fattori ambientali (aria, acqua, suolo ed ecosistemi), vogliamo fare delle proposte che speriamo vengano al più presto attentamente valutate e applicate.
In Italia sono 130 mila le tonnellate di pesticidi che ogni anno vengono sversate nei suoli agricoli e gli effetti tossici e deleteri sono evidenti sempre più, spiega Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo, membro dell’ISDE, l’Associazione Medici per l’Ambiente.
Dal 2005, la Settimana per le Alternative ai Pesticidi, si tiene ogni anno dal 20 al 30 marzo per ricordare i rischi dei pesticidi di sintesi per la nostra salute e per il pianeta proprio nei primi 10 giorni di primavera, in cui ritornano gli uccelli e il bel tempo, ma soprattutto riprendono le irrorazioni massive e inquinanti di pesticidi nei campi spesso non a norma di legge.
“Per questo è importante informarsi sulla provenienza per una corretta alimentazione, fatta di cibo naturale, biologico, di stagione, a km zero e senza pesticidi (le sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per eliminare parassiti animali o vegetali, oppure insetti che trasmettono diverse malattie alle piante) e fertilizzanti tossici e dannosi. La nostra terra sta andando sempre di più verso l’infertilità del suolo per questioni di inquinamento ma soprattutto di un’agricoltura massiva e intensiva. Basti fare una riflessione: dove prima c’era la mezzaluna fertile, ora c’è un deserto. Gli scienziati ci dicono che in Italia a breve ci sarà un‘immensa area desertica e infertile: la Pianura Padana, terra di agricoltura industriale e chimica” commenta Lucia Cuffaro, copresidente nazionale del Movimento per la decrescita felice.
Ed allora MDF, quest’anno, ha deciso di contribuire alla Settimana per le Alternative ai Pesticidi, chiedendo ad una persona a noi vicina e da moltissimi anni attiva sui temi in questione di darci delle informazioni chiare in merito in una lunga videointervista realizzata da Nello De Padova, coordinatore del Gruppo Economia e Lavoro di MDF, che potete vedere qui sotto.
Stiamo parlando di Gianluigi Salvador, socio fondatore di MDF, ma anche ex consigliere regionale del WWF veneto con delega proprio all’agricoltura e pesticidi. Attualmente Gianluigi è nel direttivo di PAN Italia (pesticides action network) che aderisce a PAN Europa e a PAN International che ha più di 600 organizzazioni aderenti in 90 nazioni. Ma anche socio della Associazione politica SEquS (sostenibilità, equità, solidarietà) entro il gruppo di lavoro “Risorse produttive e sistemi alimentari locali”.
Con lui abbiamo parlato di spiegarci in cosa consiste questa campagna, la sua storia e le sue finalità, e di quali sono i motivi per cui è importante eliminare i pesticidi di sintesi dal nostro sistema produttivo agro-zootecnico. Abbiamo cercato poi di capire le particolari resistenze e perché nonostante le evidenze scientifiche si continuano ad utilizzare i pesticidi di sintesi.
Poi ci siamo fatti dire in quali luoghi (nazioni, regioni o anche singoli territori/comunità) i pesticidi di sintesi sono stati banditi. Quindi, andando nel concreto abbiamo voluto capire se è vero che che un’agricoltura senza pesticidi è più costosa e garantisce minori rese. E, soprattutto se le tecniche agricole tradizionali o comunque alternative all’uso dei pesticidi sono compatibili con le esigenze dell’attuale organizzazione produttiva di tipo intensivo. Ovviamente poi abbiamo chiesto ed ottenuto consigli su cosa i soci MDF ed i circoli MDF presenti sul territorio nazionale possano fare in concreto affinché si realizzino iniziative locali utili alle finalità della campagna.
Insomma 50′ intensi che val la pena di seguire prendendo appunti ed essendo adeguatamente concentrati.
Intervista curata da Nello De Padova, responsabile del gruppo nazionale Economia e Lavoro MDF.
DOC e DOCG prosecco - una querela e una
condanna per chi lotta per la tutela della salute dell'uomo e dell'ambiente - 8.5.2019
NON CI FAREMO INTIMIDIRE
Venerdì scorso 3 maggio 2019 alle ore 22.20 le quarantuno Associazioni e Comitati locali, regionali e nazionali presenti a Conegliano al Forum Stop Pesticidi (VediALLEGATO: Forum Stop Pesticidi - Lista Associazioni ...), hanno votato all’unanimità la solidarietà di tutto il movimento a Fabio Padovan, condannato in seguito ad una querela del Consorzio DOC e DOCG prosecco. La querela era stata presentata in seguito ad una lettera che Fabio Padovan aveva indirizzato “Ai sacerdoti per amore del creato” (In ALLEGATO: Colli Puri - Lettera ai sacerdoti e lettera condanna).
Il Movimento inoltre si è impegnato a sostenere l’azione di ricorso di Fabio Padovan.
La “moltitudine in movimento” ambientalista, a tutela dei valori fondamentali della salute e
della biodiversità, continuerà, ancora più determinata, nonostante le denunce e le condanne, la sua battaglia in favore dell'ambiente e della salute dell'uomo.
Non saranno certo le condanne a fermare la Storia. La difesa delle nostre vite e del nostro ambiente potrà dar fastidio ad alcuni che curano solo interessi di profitto a breve, ma è innegabile
affermare che i pesticidi di sintesi inquinano e distruggono la vita e, come interferenti endocrini, minano seriamente la salute intergenerazionale delle popolazioni,
costrette a vivere nell’ambiente sempre più inquinato delle aree agricole a coltivazioni monocolturali in continua espansione, colture trattate massicciamente con la chimica di sintesi che non
tiene conto degli enormi costi esterni ambientali.
La lettera ai Sacerdoti del Comitato Colli Puri, inviata il 19 settembre 2017, non fa altro che richiamare, su questo
fondamentale problema, l'attenzione degli uomini di Chiesa.
Salutiamo con grande piacere la lodevole iniziativa del giornale "L'Azione" e della “Marcia Stop Pesticidi”, che organizzano per il
prossimo 15 maggio un incontro importante proprio in un luogo sacro, come l'Abbazia di Follina, (vedi ALLEGATO: Volantino dialogo in abbazia) su un tema che ci
sembra coincidere con i principi ed i valori della tutela della salute e della biodiversità sostenuti nell'appello cristiano della lettera.
Ricordiamo inoltre due frasi lungimiranti e profonde di Ecologia integrale tratte dall’enciclica "Laudato Si'", enciclica che distribuiamo
abbondantemente ad ogni nostro convegno,
1 - "Capitolo 20". SALUTE
“....si aggiunge l’inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti e pesticidi tossici in generale.”
2 - " Capitolo 34" BIODIVERSITA’
“Per esempio, molti uccelli e insetti che si estinguono a motivo dei pesticidi tossici creati dalla tecnologia, sono utili alla stessa agricoltura, e la loro scomparsa dovrà essere compensata con un altro intervento tecnologico che probabilmente porterà nuovi effetti nocivi.”
A supporto di questa determinazione a tutela della salute e della biodiversità dei residenti, valori seriamente minacciati, “in una casa che sta bruciando” come dice la sedicenne Greta Thunberg, invitiamo tutti, dopo l’appuntamento nell’Abbazia di Follina (mercoledì 15.5.2019 ore 20.30), alla terza marcia Stop Pesticidi di sintesi, che si svolgerà ancora tra Cison di Valmarino e Follina domenica 19 maggio 2019 con appuntamento alle ore 10.00 a Cison di Valmarino (vedi ALLEGATO: Volantino Marcia Stop Pesticidi...).
Gianluigi Salvador
del direttivo PAN Italia (Pesticides Action Network)
Regolamenti di Polizia Rurale - E' possibile regolamentare l'utilizzo all'aperto dei pesticidi di sintesi? - 13.3.2019
La domanda dell’oggetto non è banale, visto che si comincia (seppure troppo tardi) a dibattere sulle regole per contenere i rischi all’aperto dei pesticidi di sintesi, sconosciuti all’evoluzione e tutti progettati a tavolino per uccidere la vita.
Ecco una nota spedita alla Commissione ICOMOS-UNESCO con l’auspicio che si smetta, da parte del progettisti per la certificazione UNESCO della DOCG prosecco, di parlare di “conservazione dei caratteri di integrità e autenticità del sito” e che “il territorio è compatto e sta collaborando”, mentre viene sistematicamente ignorato l’utilizzo di migliaia di tonnellate di pesticidi di sintesi tossico nocivi che l’UNESCO stesso ha definito una “minaccia”.
30/12/2018
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Con questa nota (la 21^ in due anni) comunichiamo all’ICOMOS-UNESCO che, dopo la bocciatura tecnica ICOMOS e il rinvio politico avvenuto a luglio 2018, nell’area DOCG prosecco non sono stati prodotti dei cambiamenti per “conservare i caratteri di integrità e autenticità del sito”, come è richiesto dalla commissione UNESCO, ma ci si è limitati a ridefinire più volte, in un nuovo disciplinare, l’area in esame.
1 – Disattese nell’area DOCG prosecco le regole dell’UNESCO e dell’ONU di cui l’UNESCO è organizzazione sussidiaria
A proposito dell’integrità del sito, facciamo notare che Le Linee Guida Operative, al paragrafo 178/18, definiscono i criteri in base ai quali un sito naturale può essere dichiarato in pericolo.
Questi criteri sono:
“PERICOLO ACCERTATO: Il sito si trova in uno specifico e imminente pericolo, come per esempio:
(ii) severo deterioramento della bellezza naturale o del valore scientifico del sito a causa di insediamenti umani, costruzione di bacini idrici che inondano parti importanti del sito, sviluppo industriale o agricolo, che include: uso di pesticidi e fertilizzanti, importanti opere pubbliche, attività minerarie, inquinamento, disboscamento, raccolta di legna da ardere, etc.”
Questo elenco di criteri di accertato pericolo per i siti naturali UNESCO è ripetuto in altri tre documenti ufficiali UNESCO:
1 - Resource Manual - Managing Natural World Heritage - 2017: http://whc.unesco.org/en/managing-natural-world-heritage/
2 - Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention (2016): http://whc.unesco.org/en/guidelines/
3 - World Heritage in Danger - 2017: http://whc.unesco.org/en/158/
Purtroppo nell’area DOCG prosecco in esame sono presenti tutte le minacce elencate nei documenti UNESCO, compresi gli sbancamenti (che continuano anche nelle aree SIC e ZPS), gli inquinamenti di parecchi torrenti da parte delle cantine, l’uso di pesticidi di sintesi nei nuovi vigneti vicino alle scuole (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco – Inquinamento torrenti, sbancamenti …).
Anche l’ONU condanna più volte severamente l’utilizzo dei pesticidi di sintesi in uno dei suoi Rapporti ufficiali: A/HRC/34/48 - Report of the Special Rapporteur on the right to food, al link:
https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/G17/017/85/PDF/G1701785.pdf?OpenElement
(Per un breve estratto del rapporto si veda l’ALLEGATO: ONU – lista di voci sulla …).
2 – Modifiche di puro maquillage previste dal nuovo disciplinare della DOCG prosecco
Purtroppo nel nuovo disciplinare, che avrebbe dovuto affrontare il problema dell’inquinamento e dell’eccessiva urbanizzazione, ci si è limitati a parlare di “opportunità valoriali”, cioè di mera riduzione dell’impatto visivo alla ricerca di un semplice maquillage del paesaggio come la mascheratura delle cantine (che dovrebbero essere invece spostate nelle aree industriali), la mimetizzazione dei movimenti terra, la valorizzazione dei ciglioni girocolle, l’uso di pali di castagno invece del cemento, la collocazione di rosai sulle testate dei filari, etc. (vedi ALLEGATO: UNESCO-Cantine nascoste e freno ai…).
Per ridurre da un lato il rischio di una nuova bocciatura e per accontentare nel contempo il maggior numero possibile di comuni, nel nuovo disciplinare sono stati ufficializzati 3 settori diversi. I 15 comuni centrali “core” sono stati ridotti a 11. I 6 comuni iniziali cuscinetto “buffer” sono diventati 4, e il settore con impegno “commitment” è stato allargato a 14 comuni. In totale l’area interessata, seppure con tre regole diverse, copre un totale di 29 comuni.
3 – Disagio della popolazione e opposizione delle associazioni ambientaliste
Non sappiamo a quale collaborazione si riferisca Maurizio Agnoletti, nuovo coordinatore del Comitato scientifico, il quale nell’ultimo Dossier del Comitato dichiara: “Il territorio è compatto e sta collaborando” (vedi ALLEGATO: UNESCO – Colline UNESCO, Agnoletti…).
In realtà l’uso di centinaia di tonnellate di pesticidi di sintesi autorizzati con il protocollo viticolo DOCG prosecco 2018 (sono in totale 155 tipi diversi!) crea disagio nella popolazione residente, preoccupata per la propria salute e per gli irreversibili danni ambientali.
Come abbiamo già precisato nelle nostre precedenti note, l’associazione locale Colli Puri e PAN Italia, ma anche altre decine di associazioni, hanno da tempo preso posizione contro l’utilizzo dei pesticidi di sintesi con marce (una terza annuale è in piano per maggio 2019), petizioni, fiaccolate, richieste referendarie e interviste televisive.
Due mesi fa anche il WWF locale con nota del 22.10.2018 ha scritto: “Questa candidatura "non s'ha da fare", perché è nemica della popolazione e, per contrasto, è molto generosa con i portatori di conflitti di interesse, gli unici che hanno potuto partecipare alla sua stesura. Senza la risoluzione del problema "fitofarmaci" questa candidatura è da combattere in ogni sede italiana e presso le rappresentanze UNESCO di ogni Stato.”
Recentemente “Fare Rete per l’UNESCO”, un raggruppamento di sei associazioni ambientaliste che comprende anche WWF e Legambiente locali, e che inizialmente collaborava col gruppo di Certificazione UNESCO, ha scritto all’ICOMOS una lettera che denuncia tra l’altro “l’uso massiccio e insostenibile dei pesticidi in agricoltura, la monocoltura e gli sbancamenti collinari eccessivi “ e afferma la gravità della situazione in prospettiva: “Gli stessi soggetti che per anni hanno praticato una gestione insostenibile del territorio, sono gli stessi che adesso si propongono di candidarlo (e successivamente proteggerlo) come Patrimonio Mondiale dell'Umanità.” Vedi ALLEGATO: (DOCG prosecco – SOS Legambiente e Fare Rete scrive all’UNESCO…)
4 - Il problema dell’alcoolismo nel Veneto
Vogliamo infine denunciare come, nelle province di Treviso e Padova, l'alcolismo dilagante tra i giovani, stimolato anche dalla continua pubblicità delle vendite di vino, si sta trasformando in un'epidemia, come denunciano i responsabili della salute (vedi ALLEGATO: Treviso un processo su due…).
Oltre ad essere la causa di molti incidenti stradali, l’alcool è sempre, a qualunque dose, associato a un aumento del rischio di molti tumori, come afferma l’OMS attraverso lo IARC (International Agency for the Research on Cancer) che ha classificato fin dal 1988 l’alcool nel gruppo 1, cioè con sufficienti evidenze di cancerogenicità, ponendolo nella stessa categoria di rischio del tabacco.
Forse, per promuovere un consumo consapevole ed invitare tutti alla moderazione e a un corretto stile di vita, si potrebbero stampare sulle etichette delle bottiglie di vino, ma anche dei super alcoolici, delle frasi ad effetto, analoghe a quelle che vengono poste sui pacchetti delle sigarette (vedi ALLEGATO: Sigarette avvertenze pericolo sui …).
Sarebbe anche opportuno vietare, come si fa per le sigarette, la pubblicità degli alcoolici nei luoghi pubblici e nei mass media.
E’ tempo che, per evitare gli enormi costi esterni indotti da un cattivo e irresponsabile consumismo, si adotti il proattivo “Principio di precauzione” invece del reattivo principio : “Chi inquina paga”, anche perché i risarcimenti sono sempre inferiori ai costi esterni rappresentati dai danni procurati alla collettività.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
From: Gianluigi Salvador
Sent: Sunday, October 21, 2018 7:26 PM
To: ICOMOS ITALIA
Cc: Maurizio Di Stefano ; Pietro Laureano ; Salvatore Settis ; Prefettura Treviso ; Dr.Riccardo De Gobbi ; Dr.ssa Francesca Russo ; Dr.Ulderico Signorini ; Giuseppe Pan ; Luca Coletto ; Luca Zaia ; Prevenzione e Sanità Pubblica ; Briscolin ; Francesca Riccio ; Massari ; Taffetani Fabio ; PAN Europe ; PAN Europe ; PAN Europe ; Nicastro Mario
Subject: Conegliano - Il REFERENDUM ANTIPESTICIDI NON SI FERMA- In piazza Cima a Conegliano giovedì 25.10.2018 ore 20.00
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Invio sotto l’invito del Comitato Referendario Conegliano senza Pesticidi alla “LEDERATA” (fiaccolata con pile meglio se a LED) di
giovedì 25.10.2018 ore 20.00 in Piazza CIMA di Conegliano.
Saranno consegnate al Sindaco di Conegliano le oltre 2600 firme certificate raccolte, anche se a termine di Statuto ne bastavano meno di 2300. Tra l’altro le firme necessarie sono state raccolte in circa metà tempo rispetto ai tempi statutari, data la grande partecipazione dei cittadini residenti coneglianesi.
Cordiali saluti.
Gianluigi Salvador
del direttivo PAN Italia (Pesticide Action Network)
IL POPOLO in PIAZZA CIMA a CONEGLIANO
Ore 20.00, con qualsiasi tempo.
PRESENTI PER EVITARE COLPI DI MANO.
Vogliono scongiurare l'EFFETTO DOMINO sui comuni dell'Area.
Adesso o mai più. Qua si decide il nostro futuro. Restare a casa nostra, liberi di respirare senza ammalarci, oppure abbandonare tutte le cose care e cercare una nuova casa? Ma perché dovremmo andarcene noi, che chiediamo soltanto di poter vivere in santa pace? Soprattutto coi nostri vicini. E chi ha mai voluto una guerra tra compaesani??? Ci hanno tirato con le cattive e noi ci siamo difesi. Abbiamo difeso la nostra famiglia, i nostri figli, i nostri nipoti, il loro e nostro futuro.
O dovevamo starcene zitti a subire e poi a vergognarcene?
Giovedì prossimo andremo proprio a sostenere questa grande azione democratica in nostra difesa, il Referendum di Iniziativa POPOLARE, la sola che oggi possa davvero fare la differenza tra la disperazione e una legittima serenità. Da Giovedì sera toccherà agli Amministratori di Conegliano, per PRIMI in Italia, e al Sindaco Fabio Chies, Primo difensore della PUBBLICA SALUTE.
Ecco perché abbiamo il dovere di esserci!!
Noi non accettiamo più l’arroganza, il sorrisetto di chi sa di farla sempre franca, deriva o non deriva, siti sensibili o siti non sensibili.
Non accettiamo più, da OGGI, di coprire i nostri orti, di scappare dentro casa, di chiudere correndo con l'ansia continua, nell’afa estiva, tutte le finestre, di mandare via, a casa dei nonni, i nostri figli, I NOSTRI FIGLI CHE AMANO LA LORO CASA e che non vogliono lasciare! Non possiamo più vedere malati innocenti chiedere: “PERCHE’ a me?”.
Che ciascuno possa gustare la gioia di dire a sé stesso e ai propri cari: “Giovedì, io a Conegliano c’ero!”.
Il Comitato Referendario Conegliano senza Pesticidi
Vedi fb Coneglianosenzapesticidi
07/10/2018
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Con un’ennesima nota (la 18^ in due anni) dobbiamo purtroppo continuare a inviare informazioni su inquinamenti e disagi nei 15 comuni della DOCG prosecco.
Quest’anno la favorevole annata produttiva e l’aumento continuo delle nuove superfici viticole, hanno saturato le potenzialità di molte cantine, che hanno dovuto rifiutare i conferimenti in eccesso. Anche la Diocesi di Vittorio Veneto denuncia la “bolla” del prosecco, insieme con la poca sostenibilità del prodotto dovuta all’uso di pesticidi (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco – La Diocesi di ...).
Le perplessità per questa forte espansione viticola nella DOCG prosecco era già descritta nel documento ICOMOS-UNESCO 2018, al capitolo “Hystory and Development - Evaluation of nomination of cultural and mixed properties” a pag 232, dove si legge una delle tante motivazioni addotte per bocciare l’anno scorso la candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: “The broader vineyard landscape of the prosecco, has seen a DRAMATIC INCREASE IN THIS PRODUCTION AREA IN RECENT TIMES”.
Si sta comunque pensando ad uno sfogo, soprattutto a livello di grosse cantine DOC e DOCG: produrre vini a basso costo con l’uva in più (vedi ALLEGATO: I big del prosecco...).
Purtroppo, però non tutta l’uva prodotta in eccesso riesce ad essere trasformata in vino a basso prezzo o essere distillata come grappa a causa della saturazione delle distillerie.
Così una situazione paradossale, che si verifica per la prima volta per il prosecco, è quella di minacciare, da parte degli Enti Certificatori, di declassare i vigneti di coloro che non vorranno eliminare l’uva in eccesso sui filari (vedi ALLEGATO: DOC prosecco – Uve DOC in eccesso sui filari...).
Un sacrilegio che porta a sprecare irresponsabilmente prodotti della terra dopo aver inquinato il territorio e incrementato il caos climatico, come si può vedere dal filmato: Stiamo facendo un SACRILEGIO – Durata 2’
La distruzione dell’uva avviene celermente grazie all’utilizzo di potenti e devastanti vendemmiatrici meccaniche, oramai diffuse nella DOC e nella DOCG.
Senza contare che la sovrapproduzione di uva, grazie anche a protesi chimiche di sintesi, usate in particolare nei nuovi vigneti situati magari in terreni poco adatti o poco esposti , ha portato alla raccolta di un’uva a tassi zuccherini ridotti. In questi casi si è fatto ricorso allo zucchero per adulterare il vino. Questo è accaduto in alcune Cantine della DOC e DOCG prosecco (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco – DOCG adulterato...).
Per finire, in questo periodo, ancora di più rispetto agli anni precedenti, si sono verificati diffusi inquinamenti dei torrenti di molti comuni della fascia collinare che va da Valdobbiadene a Conegliano (Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo, Col San Martino, Ogliano Collalbrigo di Conegliano e altri) a causa degli sversamenti, soprattutto delle cantine, con inquinamento pericoloso degli ecosistemi fluviali (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco- Fiumi, torrenti,...).
L’aumento delle cantine industriali e la loro diffusione casuale sulle colline della DOCG prosecco, nuove cantine lautamente incentivate dalla Regione Veneto con decine di milioni di euro in questi ultimi anni, ha creato squilibri negli ecosistemi di un territorio collinare fragile a causa dell’aumento del traffico, del forte utilizzo di energia elettrica e acqua potabile e soprattutto di grandi quantità di scarti e liquami. Le cantine industriali che hanno molte delle caratteristiche di un impianto industriale, dovrebbero infatti essere trasferite in aree industriali appositamente attrezzate.
Per concludere sottolineiamo che questo “aumento drammatico di produzione in tempi recenti in questa zona” come afferma l’ICOMOS UNESCO, sviluppatosi solo a fini produttivi, con disprezzo per la qualità di tutti i fattori ambientali, viene percepito e sofferto dalla grande maggioranza della popolazione della zona.
Lo dimostra il fatto che nel comune di Conegliano, entro la DOCG prosecco, sono state oramai raccolte, in metà tempo sui tempi definiti dallo Statuto comunale, tutte le firme autenticate necessarie per un referendum consultivo per il divieto di tutti i pesticidi di sintesi nel territorio comunale (vedi ALLEGATO: Conegliano –Volantino per raccolta...).
E’ questo un sintomo del forte consenso della popolazione della DOCG prosecco per coltivazioni sane biologiche, orientate ad una strategia che tuteli prima di tutto la salute dell’uomo e dell’ambiente, secondo il principio europeo di precauzione.
12/07/2018
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Abbiamo appreso che alla 42^ sessione del World Heritage Commettee, tenutasi a Manama, nel Bahrein, la decisione definitiva per la certificazione UNESCO delle colline DOCG prosecco è stata rimandata al 2019.
A noi sembra che la precedente bocciatura tecnica della Commissione ICOMOS che dichiarava: “it does not clarify how the property could be seen as exceptional or outstanding” ed anche: “ … any of the proposed criteria have been justified and that the Outstanding Universal Value of the nominated property has been demonstrated.” non possa essere ribaltata nè in 12 mesi nè mai. Ne verrebbe meno la credibilità nella competenza e indipendenza della Commissione stessa, tanto più che non si può valutare un Patrimonio dell’Umanità sulla base di un puro interesse commerciale (vedi ALLEGATO: UNESCO – DOCG prosecco – speso un milione….).
A ciò si aggiunge che, come abbiamo avuto modo di precisare nelle precedenti note inviate all’ICOMOS, la certificazione non dovrebbe prescindere dal controllo dell’uso dei pesticidi tossico-nocivi usati nella DOCG prosecco. Purtroppo, anche nelle precedenti 12 certificazioni di siti viticoli, l’UNESCO non si è potuto tenere conto di questo problema.
Nella Convenzione 1972 World Heritage in Danger UNESCO, infatti, i pesticidi sono definiti una “minaccia”, ma non sono precisati in modo specifico le linee guida in relazione al loro uso. Ciò non consente di tenere conto, nelle motivazioni per la certificazione, di questo aspetto che noi riteniamo fondamentale.
In occasione dell’assemblea dei partecipanti al Forum internazionale della società civile (ONG) sul patrimonio mondiale svoltosi a Manama (Bahrein), è stata presentata una risoluzione di PAN International sull’uso di pesticidi altamente pericolosi nella DOCG prosecco e nei siti del Patrimonio Mondiale UNESCO (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco – Pan International resolution… (documento anche in italiano)).
Nella risoluzione sono state analizzate le criticità del sito in esame e sono state formulate delle richieste specifiche per sviluppare procedure e indicatori a questo riguardo.
Ritornando ai problemi locali, dobbiamo comunicare purtroppo che anche il nuovo Protocollo viticolo 2018 della DOCG prosecco “Conegliano-Valdobbiadene” (link: http://www.prosecco.it/wp-content/uploads/2018/04/Protocollo-2018-Visione-Finale-04-2018.pdf) ricalca quello dell’anno 2017 e non cambia praticamente niente né in termini di quantità di pesticidi consentiti né in termini di pericolosità, come si ricava dalla dettagliata analisi ecologica comparata dei due protocolli (2017-2018) fatta da PAN Italia – European Consumers (vedi ALLEGATO: Pesticidi – Il mare di veleni nel protocollo…).
A pag.1 del documento di PAN Italia si afferma: “Il capitolato 2018 del Prosecco DOCG poco si distingue da quello del 2017 e ugualmente contiene una lista di prodotti tra cui emergono sostanze in corso di sostituzione/eliminazione a causa della loro tossicità”.
Nel protocollo viticolo 2018 è ancora autorizzato l’utilizzo del Clorpirifos (vedi pag.22), un insetticida sistemico, altamente tossico, molto usato nel nostro territorio (vedi ALLEGATO: Pesticidi – Clorpirifos e …).
Per rafforzare le proposte di cambiamento verso processi agricoli sani è stata decisa per domenica 26 maggio 2019 la terza Marcia annuale Stop Pesticidi Cison-Follina (molto probabilmente l’anno prossimo il numero delle tre marce regionali verrà raddoppiato).
Per ironia della sorte proprio ieri è stata scoperta a Cison di Valmarino (comune di partenza della Marcia Stop pesticidi) una grossa discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi (vedi ALLEGATO: UNESCO- Traffico Illecito di rifiuti….).
Continuano le iniziative pubbliche di informazione sulla pericolosità dei pesticidi di sintesi. Con il titolo: Pesticidi – Troppi rischi per il genere umano e per l’ambiente, è stata organizzata dal Comitato Colli Puri un’Assemblea pubblica che si terrà giovedì 19.7.2018 all’auditorium Dina Orsi a Conegliano (in ALLEGATO: Conegliano-Assemblea Pubblica Pesticidi….).
Sempre nel comune di Conegliano è in stato avanzato il processo referendario consultivo, a termine di Statuto Comunale, con la richiesta di divieto dell’utilizzo di pesticidi di sintesi nel territorio comunale (vedi ALLEGATO: Conegliano - Vietare tutti i pesticidi …): si è costituito ufficialmente il Comitato referendario e il testo referendario è al vaglio dei Garanti comunali.
08/06/2018 PAN INTERNATIONAL RICHIAMA L'UNESCO A NON CERTIFICARE LA MONOCOLTURA DEI 15 COMUNI DEL PROSECCO FINCHE' NON VERRA' VIETATO L'UTILIZZO DI PESTICIDI.
From: Gianluigi Salvador
Sent: Friday, June 08, 2018 10:08 PM
To: ICOMOS ITALIA
Cc: Maurizio Di Stefano ; Pietro Laureano ; Salvatore Settis ; Amerigo Restucci ; Prefettura Treviso ; Dr.Riccardo De Gobbi ; Dr.ssa Francesca Russo ; Dr.Ulderico Signorini ; Giuseppe Pan ; Luca Coletto ; Luca Zaia ; Prevenzione e Sanità Pubblica ; Briscolin ; Francesca Riccio ; Massari ; Comune Cison di V. ; Comune Colle Umberto ; Comune Conegliano ; Comune Farra di Soligo ; Comune Follina ; Comune Fregona ; Comune Miane ; Comune Moriago ; Comune Pieve di S. ; Comune Refrontolo ; Comune Revine ; Comune San Pietro di Feletto ; Comune San Vendemmiano ; Comune Sernaglia ; Comune Susegana ; Comune Tarzo ; Comune Valdobbiadene ; Comune Vidor ; Comune Vittorio V. ; Comune di San Fior ; Comune di Santa Lucia di Piave ; Comune Cappella Maggiore ; Comune Sarmede ; Comune Vazzola ; Comune Godega ; Comune di Cordignano ; Comune di Mareno di Piave ; Taffetani Fabio ; PAN Europe ; PAN Europe ; PAN Europe
Subject: DOCG prosecco - Appello di PAN INTERNATIONAL nel Report 2018 dell'UNESCO World Heritage Watch
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO sull’uso dei pesticidi nella DOCG prosecco vi segnaliamo che l’organizzazione PAN International ha fatto inserire nel documento annuale UNESCO World Heritage Watch Report 2018, al capitolo “Cultural Landscapes and Mixed Sites” pag.73, l’appello intitolato: “International Appeal: THE CASE OF ITALIAN PROSECCO DOCG REGION”.
Link: https://www.world-heritage-watch.org/index.php/de/
Nell’appello, (vedi anche ALLEGATO: UNESCO estratto appello....) si legge una richiesta esplicita: “ PAN CALLS ON UNESCO NOT TO CERTIFY the monoculture of the 15 municipalities of the Prosecco DOCG in Treviso (Italy) as a human heritage until they stop the use of HHPs – Highly Hazardous Pesticides. PAN offers to UNESCO and the Prosecco body to work with the later to stop the use of HHPs and move towards agroecological practices instead.”
Nella nostra zona l ’inquinamento in falda sotterranea si sta allargando di anno in anno. Già nel 2016 la ULSS locale aveva trovato sopra Conegliano, nella zona di Colnù e Menaré, due pozzi inquinati da Glifosate e AMPA (il suo metabolita).
Quest’anno l’ISPRA ha documentato nelle Tabelle Regionali del suo Rapporto 2018 (Rapporto nazionale pesticidi nelle acque dati 2015-2016) che in tre comuni del Quartier del Piave, quattro pozzi di acque sotterranee contengono pesticidi sopra i limiti (vedi ALLEGATO: Pesticidi- Veneto Quartier del Piave…). I quattro Comuni sono Farra, Moriago, Sernaglia e sono compresi nell’area dei comuni “buffer” per la certificazione UNESCO (vedi ALLEGATO: UNESCO planimetria 15 comuni). Forse è per questo che il Consorzio di Tutela e le Amministrazioni comunali della DOCG prosecco hanno deciso di allargare a tutti i 15 comuni DOCG prosecco il divieto di utilizzo del glifosate a partire dal 2019. Facciamo notare, che eliminato il glifosate, potranno ancora essere utilizzati quasi 200 pesticidi di sintesi elencati nel Protocollo viticolo 2018 DOCG prosecco.
L’uso dei pesticidi si riverbera anche sulla qualità del vino, come hanno dimostrato le analisi di laboratorio fatte dalla rivista Il Salvagente giugno 2018 (vedi ALLEGATO: DOCG prosecco- Ghiaccio, prosecco,...), che denuncia come in ognuna delle 12 bottiglie esaminate siano stati trovati fino a 7 pesticidi. Ovviamente non ci conforta il fatto che ognuno di questi residui sia sotto i limiti autorizzati, perché la loro somma e la loro pericolosa combinazione sinergica non è mai stata verificata da studi scientifici.
Ribadiamo ancora una volta che la certificazione UNESCO non può prescindere dal consenso della popolazione. Come abbiamo annunciato nella nostra precedente nota del 12.5.2018, si è svolta il 13.5.2018 nella DOCG prosecco, tra Cison e Follina la seconda Marcia Stop Pesticidi con l’adesione di ben 130 associazioni e comitati ad azione locale e con la partecipazione di migliaia di cittadini (vedi ALLEGATI: Pesticidi - La Tribuna oltre 4.000 … e DOCG prosecco – Foto Marcia…..).
Da qualche giorno inoltre si è costituito formalmente nel Comune di Conegliano, con atto notarile, il comitato per il Referendum già annunciato contro i pesticidi di sintesi, referendum che cercheremo di far partire al più presto con la raccolta delle firme necessarie a termini di Statuto comunale.
E’ questa una nostra iniziativa coerente con quanto hanno ottenuto a Malles(BZ), con quanto si vuole ottenere nella Federazione Svizzera, dove sono state già raccolte le firme per il Referendum per il divieto ai pesticidi di sintesi nella produzione, commercio e importazione (vedi ALLEGATO: Svizzera – Raccolte le firme…) e con quanto ha pianificato di fare la Repubblica di San Marino (vedi ALLEGATO: Agricoltura biologica – Stato di San Marino ....).
In allegato una prima interminabile lista (ancora in bozza) di Max Bianco (di ISPRA e PAN Italia) dei pesticidi con caratteristiche di interferenti endocrini (entrano nelle membrane cellulari confondendo i ricettori).
Un primo commento di Patrizia Gentilini che sintetizza la necessità di proporre “un nuovo modello di agricoltura”.
Ho detto con assoluta determinazione che per ISDE Italia: “parlare di USO SOSTENIBILE di sostanze studiate per alterare altre forme di vita e quindi comunque tossiche è pericolose è UN OSSIMORO e che dobbiamo operare per un cambio di rotta, abbandonando l’agricoltura industriale per un NUOVO MODELLO DI AGRICOLTURA”. MAI ABBASSARE LA GUARDIA! - Patrizia Gentilini
Dobbiamo far fuori subito tutte queste schifezze a cominciare da quelle trovate nel cibo. Questo è un elenco preliminare e sto sviluppando un cappello. Ma la lista può intento essere utilizzata in riferimento a quanto fanno su campo i necrofili di turno a cominciare dai servizi fitosanitari regionali. Ricordo che l'obiettivo dovrebbe essere colpire il Ministero della Salute che è il principale responsabile della diffusione in Italia di sostanze tossiche e nocive. Se riescono a fare un nuovo governo è una delle prime cose da fare. - Max Bianco
Purtroppo siamo costretti a segnalare ancora una volta scelte pericolose per la salute dei cittadini fatte da chi opera nel campo dell’agricoltura nella zona DOCG prosecco Conegliano-Valdobbiadene.
La cosa è tanto più grave in quanto il trattamento con un pesticida contenente il principio attivo nocivo (Xn) DITIANON è stato effettuato nel frutteto dell’ISISS G.B.Cerletti di Conegliano, centro formativo dei futuri enologi e agricoltori, a meno di 5 metri dalle aule.
Il giorno del trattamento è stato fatto girare nelle classi un avviso con le caratteristiche di pericolosità del Ditianon (vedi ALLEGATO: All’Istituto Cerletti…), che ha un tempo di carenza di 21 giorni. Nel contempo una circolare raccomandava a docenti e alunni di tenere chiuse le finestre.
Alcuni insegnanti hanno accusato problemi alle vie respiratorie, altri alla gola, altri ancora al naso. Ad un’insegnane lacrimavano gli occhi. A detta di alcuni l’aria era molto pungente.
Purtroppo, anche se questo pesticida è consigliato dal CODITV – ente provinciale di consulenza trattamenti (vedi ALLEGATO: bollettino trattamenti n. 10..), è anche vero che le schede di rischio dei prodotti pesticidi in vendita che lo contengono, ad esempio il DELAN WG (vedi ALLEGATO: Ditianon scheda tossicologica…) ne sconsigliano vivamente l’uso.
Non c’è da meravigliarsi che esista questa cultura delle facili protesi chimiche per risolvere problemi complessi, quando anche nell’area del Cerletti, il CODITV organizza annualmente un convegno interregionale sulla fitoiatra sponsorizzato da ben 13 case chimico-farmaceutiche che reclamizzano i loro nuovi pesticidi (vedi ALLEGATO: Pesticidi Conegliano XII forum…).
Ormai nell’area DOCG prosecco nessun luogo può considerarsi sicuro e protetto. Per esempio qualche giorno fa a Cappella Maggiore si spruzzavano pesticidi in un vigneto adiacente al campo di calcio dove si allenavano dei bambini (vedi ALLEGATO: Pesticidi-viti irrorate stop all’allenamento...).
Oramai migliaia di situazioni di questo tipo si stanno verificando in tutta la nostra area dove la monocoltura del prosecco costringe i cittadini durante i trattamenti, purtroppo molto frequenti, a “chiudere le porte e le finestre, coprire l’orto con teli, non sostare nelle vicinanze dell’appezzamento da trattare”, come recitava l’allegato “A” della DGR regione Veneto n.1379/2012.
Come abbiamo più volte ribadito, la certificazione UNESCO non può prescindere dal consenso della popolazione, popolazione che dirà “Stop ai pesticidi di sintesi” manifestando domani domenica 13.5.2018 a Cison di Valmarino, insieme all’Abate di Follina, all’ISDE (medici dell’Ambiente ) e al Sindaco di Belluno (vedi ALLEGATO: Pesticidi-L’Abate anti pesticidi…)
Studio UCLA Sustainable Technology & policy programs 2014 -Esposizione e interazione nell’utilizzo di 3 fumiganti Telone, Metam sodium, Chlorpicrin nel corpo umano- Effetti tossici multipli nelle ghiandole mammarie, fegato, etc. http://www.stpp.ucla.edu/node/586
E quindi ogni combinazione studiata dovrebbe poi produrre un documento scientifico che prova sul campo il rischio effettivo a fronte di una data malattia, e non un risultato da smanettamento di tastiera di computer.
Quindi, siccome le combinazioni fra due o più pesticidi che si trovano insieme nei cibi sono miliardi, perchè i principi attivi nel mercato sono centinaia, come i loro coformulanti abbinati, (senza tener conto delle nuove molecole che sono immesse giornalmente nel mercato), quale balordo metodo di scelta delle combinazioni e soprattutto quali priorità di rischio faranno i cervelloni dell’EFSA, in gran parte in conflitto di interessi, e tutti pagati a carico di noi poveri contribuenti?
Lo studio dell’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie è stato effettuato su 94 campioni, provenienti dal Nord-est dell’Italia e raccolti durante la primavera 2014, prendendo in considerazione 150 principi attivi e 3 virus delle api. Lo studio è pubblicato su Journal of Apicultural Research. I ricercatori hanno riscontrato la presenza di almeno un principio attivo nel 72,2% dei campioni (api morte).
Gli insetticidi sono i più abbondanti (59,4%), principalmente quelli appartenenti alla classe dei neonicotinoidi (41,8%), seguiti da fungicidi (40,6%) e acaricidi (24,1).
Gli insetticidi più frequentemente rilevati sono rappresentati da imidacloprid, chlorpyrifos, tau-fluvalinate e cyprodinil.
Allego anche un articolo recente sul perchè oltre alla moria di api stanziali, ci troviamo ad essere senza impollinatori: gli apicoltorii per precauzione portano gli alveari in montagna, lontano dai MIASMI venefici e mortali della monocoltura del prosecco.
Se si pensa che in questi giorni stanno tranciando i fiori dei tarassachi tra gli interfilari delle viti perchè le api non si avvelenino con l’inizio dei trattamenti, siamo arrivati all’autodistruzione umana e animale, programmata per legge.
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Facendo riferimento a quanto comunicato all’ICOMOS nelle note da noi inviate nel 2017 (06.08, 11.08, 26.10, 26.11, 29.12) e nel 2018 (08.01, 02.02, 28.02) intendo aggiornare la Commissione sulla preoccupazione di gran parte della popolazione, in fermento da tempo, per la salute dei residenti e degli ecosistemi nel territorio della DOCG prosecco (Conegliano –Valdobbiadene) per il quale è stato presentata richiesta di certificazione UNESCO.
Domenica 13 maggio 2018, significativamente in coincidenza con la Festa della Mamma, verrà ripetuta la MARCIA STOP PESTICIDI DI SINTESI da Cison di Valmarino a Follina (TV) effettuata anche l’anno scorso con la partecipazione di migliaia di persone.
Quest’anno altre due marce, una a San Pietro in Cariano (VR) e l’altra, in preparazione, intorno al Lago di Caldaro (BZ), si svolgeranno in contemporanea (vedi ALLEGATO: Cison Volantino Marcia stop… ).
Pochi giorni prima e precisamente venerdì 4 maggio 2018, sempre sui temi della sostenibilità ambientale, si terrà a Piazzola sul Brenta (PD) un Convegno su Ambiente e Salute (vedi ALLEGATO: Piazzola sul Brenta – Volantino Convegno… ).
Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha certamente ben presente la preoccupazione della Cittadinanza, se in più occasioni ha ribadito la volontà di eliminare i pesticidi di sintesi e di andare di conseguenza al biologico nella DOCG prosecco (vedi ALLEGATO: Pesticidi – Zaia e Galletti…).
Ci chiediamo però se le sue parole siano seguite da iniziative o progetti davvero congruenti, visto che la superficie dedicata a processi certificati di coltivazione biologica nella DOCG prosecco è attualmente solo del 3.4% (comprese le superfici in conversione).
Consideriamo infatti il viaggio del Governatore veneto con relativo Staff a Parigi alla sede UNESCO (vedi ALLEGATO: Blitz di Zaia a Parigi....) una forzatura, se non un condizionamento della serenità con cui deve prendere decisioni in autonomia un ente terzo di valutazione come la commissione ICOMOS UNESCO, pienamente conscia e responsabile del propria missione, come lo sono gli enti terzi di certificazione dell’ISO9000, o ISO14000, o EMAS o gli enti certificatori dell’agricoltura bio.
Per perorare la causa di una certificazione complessa di questo tipo, si deve tener conto, e non in maniera sotterranea, di parecchi e sostanziali elementi di miglioramento dell’area DOCG prosecco secondo quanto è stato richiesto dall’ICOMOS con la lettera di fine gennaio 2018, mai resa pubblica.
E’ soprattutto necessario monitorare gli innumerevoli costi esterni (sanitari, ambientali, sociali, economici) prodotti da questi processi agricoli inquinanti, a partire dall’inquinamento delle falde e dei pozzi locali a causa del glifosate, come afferma anche il dr. Sandro Cinquetti direttore prevenzione della ULS 2 veneta (Vedi ALLEGATO: Glifosate messo al bando ...). Purtroppo il glifosate è solo uno dei 194 prodotti tossico nocivi che vengono sparsi anche dai viticoltori che seguono il protocollo DOCG prosecco 2017 di lotta integrata (vedi ALLEGATO: Pesticidi - il mare di veleni...).
Nel collasso degli ecosistemi preoccupano i costi esterni che non sono mai internalizzati nei costi di produzione del vino prosecco.
In Francia si comincia a valutare, con risultati impressionanti, l’uso nelle aree agricole di insetticidi, fungicidi, erbicidi, etc, che hanno fatto scomparire in 15 anni nelle campagne il 30% degli uccelli e circa l’80% degli insetti di cui l’avifauna si cibava. (vedi ALLEGATO: Pesticidi – Francia primavera ...).
Da noi queste ricerche latitano. Cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi decenni? Siamo destinati a una PRIMAVERA SILENZIOSA , come negli anni ’60 ha intitolato il suo libro Rachel Carson denunciando gli effetti dell’interferente endocrino DDT sparso a tonnellate negli USA?
Non dimentichiamo che qui da noi i pesticidi di sintesi, sconosciuti all’evoluzione, in gran parte interferenti endocrini, teratogeni e cancerogeni sono composti da centinaia di tipi di principi attivi, di cui molti nuovi ogni anno, e sono sparsi a migliaia di tonnellate per produrre cibo: un enorme paradosso!
Gianluigi Salvador