Gianluigi Salvador
28/02/2018
Al gentile Presidente ICOMOS Italia (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO
Nei 15 comuni trevigiani la superficie viticola della DOCG prosecco, fra incentivi regionali e marketing per l’esportazione, si è moltiplicata dal 1970 di quasi 6 volte (vedi ALLEGATO: Superficie prosecco DOCG... ). Questo è avvenuto a vantaggio di pochi e ha prodotto enormi disagi e costi esterni a carico del restante 95% della popolazione.
Nonostante l’avvenuta crescita esponenziale dei vigneti, sono ancora pendenti “richieste oltre ogni immaginazione” di nuovi impianti in tutto il Veneto (vedi ALLEGATO: Veneto autorizzazioni... ).
Insieme con i vigneti, nuove cantine industriali, tutte purtroppo collocate nelle aree agricole invece che nelle aree industriali, soprattutto in questi ultimi sette anni, sono state lautamente incentivate da finanziamenti regionali con decine di milioni di euro (vedi ALLEGATO: Finanziamenti incentivi... ).
Una nuova definizione di bosco (Dlgs 227/2001 art.2 c.6), inserita con un emendamento del consigliere regionale Andrea Bassi nella legge di bilancio della Regione Veneto (LR 3/2013 all’art.31), risulta devastante per le nostre colline. Essa infatti ha accelerato in questi ultimi cinque anni una serie di deturpazioni paesaggistiche, soprattutto nei territori collinari, con sbancamenti (mining), eliminazione di boschi (logging) e di prati permanenti. Insieme ai pesticidi questi interventi rappresentano ulteriori minacce per i siti naturali, come viene affermato nella Convenzione 1972 UNESCO: Heritage in danger (vedi ALLEGATO: World Heritage... ) e come viene mostrato attraverso alcuni esempi nel filmato al LINK https://youtube.NjR4ukmgoqg - ZONA DOCG prosecco - SBANCAMENTI - DISBOSCHI NON SOLO PESTICIDI –durata 4’22”).
Queste “minacce” di “mining” e “logging” non erano state incluse nel dossier inviato all’ICOMOS per la candidatura UNESCO. Così l’ICOMOS, in una lettera di richiesta chiarimenti del 18.1.2018, inviata in Regione (vedi ALLEGATO: Valore Universale… ) a fronte dello “sviluppo storico” delle colline afferma: “il dossier di candidatura non spiega chiaramente come il paesaggio sia stato rimodulato a causa dell’aumento della produzione. Non è stata fornita alcuna dettagliata prova dei cambiamenti della configurazione del paesaggio. (…) Senza questa documentazione non si è in grado di comparare il paesaggio storico con quello che sopravvive oggi”.
Va aggiunto che nella Regione Veneto manca un piano paesaggistico regionale. Ricordiamo tra parentesi che in Italia solo 3 regioni su 20 hanno approvato un piano paesaggistico (Toscana 2015,Sardegna 2006, Puglia 2015) e 4 regioni hanno piani adottati ma non approvati (Calabria 2007, Lazio 2007, Piemonte 2013 e Lombardia 2010).
In questa situazione fuori controllo parlare di “paesaggio” è un eufemismo, anche secondo la definizione “antropocentrica” della Convenzione europea sul paesaggio: “Il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. L’interpretazione “antropocentrica” è comunque superata dai limiti dell’ecosistema terrestre di cui si è presa coscienza solo recentemente. Si tratta, infatti, di legare insieme i due dettati costituzionali della “tutela del paesaggio” (art. 9) e del “diritto alla salute” (art. 32) come ha sottolineato il prof. Salvatore Settis, membro di ICOMOS, in un suo intervento a Vittorio Veneto (Tv) il 27.2.2018.
Vista la centralità dei valori della salute e della biodiversità. è necessario ridefinire il paesaggio in senso “biocentrico”, mentre invece siamo di fronte ad un “paesaggio industriale” prodotto da una mono-coltura e da una mono-cultura ormai aliene dalla tradizione contadina, che era comunque orientata alla multifunzionalità e alla varietà e utilizzava le api come impollinatori, mentre adesso le arnie devono transumare sulle montagne vicine (vedi ALLEGATO: Troppa chimica nei campi... ).
Non si può certo vivere sereni in un bel “paesaggio”, dove si spargono annualmente centinaia di migliaia di tonnellate di pesticidi di sintesi e dove, come afferma il Presidente del Consorzio DOCG prosecco Innocente Nardi, presentando il Rapporto economico 2017, solo il 3% della viticoltura è biologica, il 13% utilizza la lotta integrata e l’84% utilizza il Protocollo viticolo DOCG prosecco che elenca ben 194 pesticidi di sintesi (vedi ALLEGATO: Il mare di veleni... ). L’avvelenamento in alcuni pozzi della zona e forse anche il colore dell’erba secca ingiallita particolarmente antiestetica agli occhi di tutti (abitanti, turisti, spettatori del Giro d’Italia, ispettori UNESCO, etc) hanno convinto i 15 Sindaci a eliminare, peraltro con alcune deroghe, a partire dal 2019, il diserbante glifosate (Vedi ALLEGATO: Stop ai pesticidi… ). Anche se il divieto ammette implicitamente la pericolosità di questo pesticida di sintesi, la decisione non è comunque tranquillizzante perché, come detto, possono essere utilizzati altri 194 pesticidi, in molti casi più nocivi dello stesso glifosate.
Da quest’anno molti agricoltori potranno essere gestiti attraverso un’applicazione informatica prodotta da CONDIFESA (vedi ALLEGATO: Mille viticoltori... ), l’organismo provinciale trevigiano di assicurazioni agricole, che organizza ogni anno a Conegliano un convegno interregionale fitoiatrico, sponsorizzato da ben 13 case chimico-farmaceutiche (vedi ALLEGATO: Conegliano XII° forum... ), le quali propongono i loro nuovi pesticidi.
Destano quindi molte perplessità le affermazioni troppo ottimistiche di ICOMOS che parla di: “peculiare morfologia grazie alla natura incontaminata” e di ”sistema idraulico ben conservato” (nel secondo punto delle sue richieste).
Sappiamo che L’UNESCO fin dalla convenzione 1972 considera come una seria minaccia dei suoi siti naturali, anche i pesticidi (vedi sempre ALLEGATO: World Heritage... ), ma sappiamo anche, come ha confermato ai dirigenti di PAN Europe, il 30.11.2017 in un incontro a Parigi, il responsabile UNESCO dei siti naturali Klemens Kupper, che l’UNESCO non ha ancora dei regolamenti specifici per analizzare, misurare e gestire tali minacce. I pesticidi di sintesi, oltre ad essere sconosciuti all’evoluzione, sono infatti una tecnologia nuova, ancora completamente fuori controllo.
Questa serie di problemi irrisolti può far comprendere anche le dimissioni a fine 2015 del coordinatore e direttore scientifico del Dossier di presentazione della candidatura UNESCO Pietro Laureano, tra l’altro anche Vice Presidente della Commissione ICOMOS Italia-UNESCO. In una sua nota del 23 gennaio 2017, Pietro Laureano dichiara: “Purtroppo le cose non sono procedute come pensavo e il dossier a partire dal 2015, anche recuperando parte dei miei testi, ha preso una svolta che io considero non corretta e dagli obiettivi confusi”.
Facciamo notare che sui temi trattati si terrà un’assemblea pubblica il 22 marzo (vedi ALLEGATO: Susegana - Volantino …), ed è già in calendario la Marcia “Stop pesticidi di sintesi” che sarà organizzata anche quest’anno il 13 maggio da Cison a Follina. Inoltre il Prefetto di Treviso ha convocato per il 2 marzo la quarta riunione plenaria, con decine di Istituzionali e Associazioni ambientaliste per discutere il tema DOCG prosecco (vedi ALLEGATO: Prefettura di TV invito … ).
È evidente la preoccupazione di gran parte della collettività, in fermento da tempo, per la salute dei residenti e degli ecosistemi del territorio.
Per non avallare un ulteriore consolidamento dei problemi esistenti, ci auguriamo che la Commissione ICOMOS-UNESCO, prima di prendere in considerazione la certificazione a Patrimonio dell’Umanità, stimoli un’azione di recupero per un miglioramento strutturale entro la DOCG prosecco.
(Gianluigi Salvador)
Al gentile Presidente ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei siti) UNESCO,
In questo periodo di crisi edilizia i terreni edificabili anche nel centro dei paesi hanno raggiunto prezzi uguali o addirittura inferiori ai terreni agricoli dedicati alla viticoltura del prosecco.
Nei 15 comuni dell’area DOCG prosecco Conegliano-Valdobbiadene decine di proprietari di terreni edificabili chiedono, pertanto, la riclassificazione in terreni agricoli per favorire eventuali vendite o per poter comunque pagare meno tasse.
Nel 2016 nel comune di Susegana, in base all’art.42 della “Variante verde” del Piano Urbanistico vigente, un esteso terreno edificabile, collocato in mezzo ad un’area urbana, è stato riclassificato come Parco privato senza possibilità di piantumazioni di vigneti. Dopo poco però, su richiesta del proprietario, con nuova delibera comunale, il terreno è stato di nuovo riclassificato, questa volta da parco privato in terreno agricolo, con possibilità di piantumazione vigneti, mentre la proprietà aveva richiesto in alternativa di mantenere il terreno “edificabile”, come era prima.
Di fronte al rischio per la salute pubblica di un intero centro abitato, i componenti del gruppo ”Mamme contro i pesticidi di sintesi” di Susegana, coscienti della pericolosità dei processi di coltivazione di lotta integrata nella DOCG prosecco (vedi ALLEGATO: Il mare di veleni...) hanno consegnato al Sindaco di Susegana una petizione (in ALLEGATO) che richiede di “vietare la coltivazione della vite e di colture ambientalmente impattanti nelle aree edificabili declassificate a destinazione agricola o a parco privato”, aree poste all’interno di zone residenziali”, nonché di riadottare seriamente le regole del Piano di Interventi urbanistico.
Il gruppo comunica inoltre al Sindaco che “si riserva fin d’ora di indire manifestazioni pubbliche sul tema della petizione (-Stop ai pesticidi di sintesi, -stop ai nuovi vigneti nelle aree urbanizzate e -diritto alla salute collettiva – vedi locandina ALLEGATA) ed inoltre, sempre su questi temi, di avviare l’iter per un Referendum consultivo popolare, in base allo Statuto comunale.”
L’espansione sconsiderata di questa coltura industriale del prosecco che invade oramai per fini esclusivamente speculativi, anche gli ultimi spazi urbani liberi, è stata ripresa dai quotidiani locali (vedi 3 ALLEGATI).
Come è stato più volte denunciato, il processo viticolo di lotta integrata a base di pesticidi di sintesi, utilizzato nel 96.46% della superficie coltivata agricola della DOCG prosecco, è assolutamente incompatibile con il processo della coltivazione biologica o con l’esistenza di un accettabile biodistretto, auspicati da anni, a parole, dagli istituzionali veneti.
In una prospettiva di sostenibilità ambientale, e prima della certificazione UNESCO, è quindi indispensabile ribaltare il Regolamento di Polizia Rurale (RPR) dei comuni DOCG prosecco, comuni (e Regione Veneto) che hanno richiesto questa certificazione, e mettere al centro del RPR il controllo del processo di coltivazione biologica che, attualmente, ha solo il 3.54% del coltivato, compresa la superficie in conversione (vedi ALLEGATO).
Auspichiamo dunque una spinta rapida al cambio strutturale dei processi agricoli PRIMA DELLA CERTIFICAZIONE UNESCO, poiché la situazione sta mettendo a rischio anche i pozzi di acqua potabile (vedi ALLEGATO), perchè è inevitabile che le migliaia di tonnellate di pesticidi sparsi annualmente, ed in continua crescita, vadano prima o poi in falda o nei torrenti.
(di Gianluigi Salvador
del direttivo PAN Italia)
Ceneda, sabato 16.12.2017
SIT-IN davanti al Duomo di Ceneda a Vittorio Veneto(TV) - Eccellenza il vescovo Corrado Pizziolo converta le vigne al biologico!
10/10/2017
Ecco un articolo della Tribuna sul tema pesticidi-UNESCO: finalmente una condivisibile presa di posizione di Legambiente locale, dopo quella non condivisibile di Legambiente regionale di qualche giorno fa.
L’articolo dice che Legambiente locale ha incontrato il 5 ottobre al Cerletti l’ispettore UNESCO e mi dispiace che almeno un rappresentante di Legambiente non abbia espresso questa loro posizione pubblicamente nell’audizione davanti all’Ispettore UNESCO , dove invece sono intervenuti WWF locale, PAN Italia, Affare rete(?), un rappresentante della Marcia Stop Pesticidi e tre viticoltori (meno di 20 presenti).
Voglio ricordare un’ambiguità tra le proposte Legambiente: non c’è distanza di sicurezza per le nebulizzazioni dei pesticidi di sintesi perchè all’aria non si comanda, e comunque vanno in falda (e sull’uva) TUTTE le migliaia di tonnellate di veleni, perchè anche alla gravità non si comanda.
Pesticidi, devastazioni ambientali e scontentezza della popolazione (citate dal sottoscritto anche le manifestazioni di Cison e Conegliano): queste saranno le voci dirimenti per la certificazione UNESCO. Ma lo saranno soprattutto le manifestazioni che si faranno prossimamente (preannunciata all’Ispettore quella massiccia del 20.5.2018) ed i documenti sulle decennali devastazioni delle colline che saranno inviati all’ICOMOS UNESCO.
L’UNESCO non sarà contento di certificare un territorio che avrà conflitti continui con le istituzioni per salvare la pelle di cittadini ed dell’ecosistema.
Una nota di colore, ma non troppo, riferita dal sottoscritto all’ispettore: l’UNESCO non possiede alcuna regolamentazione sulla certificazione dei siti naturali per quanto riguarda i pesticidi di sintesi. Questo è stato esplicitamente dichiarato da un responsabile UNESCO europeo interpellato da PAN Europe.
Una certificazione UNESCO DOCG prosecco da ripensare?
(di Gianluigi Salvador)
Con la Marcia degli oltre 3.000 Cittadini e Rappresentanti di oltre 120 associazioni locali, regionali e nazionali (vedi lista aderenti in fondo al video), nell’area del prosecco DOCG trevigiano comincia la richiesta agli Istituzionali del divieto dell’utilizzo di tutti i pesticidi di sintesi nei territori collinari dei 15 Comuni della DOCG prosecco trevigiana (In allegato l’appello della Marcia).
Come affermano tanti illustri scienziati come Cesare Maltoni, Morando Soffritti, Fiorella Belpoggi, Patrizia Gentilini, Lorenzo Tomatis, Luigi Mara, etc: la soglia di accettabilità biologica di queste sostanze tossico-nocive di sintesi è ZERO!!!!
Sono tutti inquinanti:
1 - sconosciuti all’evoluzione,
2 - progettati in laboratorio per uccidere la vita,
3 - utilizzati all’aperto con tecnologie nuove completamente fuori controllo!
Per questo gli oltre 3.000 Cittadini convinti e coscienti, perchè informati, testimoni dei disagi e dei rischi che questa monocoltura porta al territorio in cui si deve vivere sani, provenienti da più regioni italiane, hanno percorso con striscioni, bandiere, cartelli carichi di messaggi alle Istituzioni, la strada che porta da Cison di Valmarino a Follina.
Una moltitudine colorata, festosa, composta da Cittadini responsabili, da famiglie con bambini e carrozzine, conscia che si deve cambiare il modo di sfruttare il territorio: una moltitudine che speriamo diventi inarrestabile in tutti gli 8100 comuni italiani.
CONEGLIANO, 27/07/2017
"CHI INQUINA PAGA" UN PRINCIPIO EUROPEO PER TUTTI
Bene ha fatto il vice presidente del comitato ecologista Colli puri di Conegliano, Fabio Padovan, ad accollare al comitato, del quale anch’io sono socio, le spese di pulizia della piazza Cima per le gocce di cera cadute alle 420 fiaccole distribuite ad un migliaio di cittadini partecipanti alla fiaccolata del 20 luglio scorso per l’eliminazione dei pesticidi di sintesi. Un fatto che ha avuto risalto nella stampa locale (in allegato un articolo di esempio).
Un esempio di sensibilità verso la collettività che non deve pagare i costi esterni anche delle manifestazioni di volontariato svolte nell’interesse collettivo, una sensibilità, anzi un dovere, che dovrebbe essere seguito anche dai nostri istituzionali che sul principio europeo “chi inquina paga”, attraverso valutazioni economiche serie, dovrebbero far internalizzare ai processi produttivi agricoli inquinanti, i costi esterni ambientali, sociali ed economici dei danni che questi processi produttivi producono nei beni comuni (aria, acqua, suolo, cibo ed ecosistemi), costi che sono invece a carico completo della collettività (punto 5 dell’opuscolo delle richieste consegnate alla Fiaccolata al Sindaco Chies – in allegato).
E’ questa della monocoltura una produzione agricola, che produce in dumping ambientale e che anzi è finanziata generosamente dalla Regione Veneto stante l’inquinamento serio che induce(punto 4 opuscolo allegato). Anche quest’anno nel Veneto ci sono incentivi alla viticoltura per sette milioni di euro senza vincolare alla sana produzione biologica o naturale (in allegato). Gli incentivi complessivi negli ultimi cinque anni sono stati di oltre 66 milioni di euro.
Quindi si incentiva, a carico del contribuente, una produzione devastante che poi produce anche molti costi esterni che saranno a carico delle presenti e future generazioni.
Una situazione paradossale, una spirale perversa.
di Gianluigi Salvador
del direttivo PAN Italia (pesticide action network)
Vogliamo continuare cosi?
Non ci si deve meravigliare che il gruppo trevigiano “Fare Rete”, nato in seguito alla candidatura a Patrimonio dell’UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, sia stato escluso dal partecipare ai lavori di stesura del piano di gestione della candidatura a patrimonio dell’UNESCO (in ALLEGATO il CS Benedetti M5S).
Gli allontanamenti dei “corpi estranei” dalle istituzioni, come le associazioni ecologiste, iniziano già nel 2008 entro l’assemblea IPA (Intesa Programmatica d’Area Terre Alte Trevigiane) che il 10.7.2008 ha votato per escludere il rappresentante consigliere del WWF regionale veneto dall’assemblea stessa. Esclusione avvenuta con la seguente motivazione messa a verbale: “La contrarietà non è nei confronti dell'Associazione WWF ma del rappresentante pro-tempore indicato, e ciò quale mera valutazione politica per non inficiare il clima di partecipazione, cooperazione e condivisione necessario all'attività dell'IPA”.
Suppongo che le stesse valutazioni siano state motivo di esclusione da parte della Regione anche per Fare Rete, visto che non a Caso i 28 Comuni convocati dalla Regione per l’adesione prosecco DOC e DOCG all’UNESCO (vedi ALLEGATO CS Regione Veneto Colline Prosecco) sono esattamente i 28 Comuni entro l’IPA trevigiana, ben oltre i 15 Comuni originari collinari DOCG indicati nel DM 17.7.2009.
Chiaramente l’UNESCO, anche per le terre di pianura del prosecco DOC, sarebbe un successone, anzi sarebbe “più che ospitare un’olimpiade in casa perchè questa finisce ma il titolo resta”, come dice il governatore Luca Zaia (vedi articolo ALLEGATO Olimpiade ...) ma è anche vero che oramai l’UNESCO è diventato “un Carrozzone” autoreferenziale (vedi ALLEGATO ... Carrozzone...) al quale molti si aggrappano come a una mucca da mungere anziché per una tutela sostenibile e durevole del territorio. Infatti, entro questa monocoltura viticola, se non si cambia radicalmente la rotta, si rischia seriamente di superare l’irreversibilità di alcune soglie biologiche a causa dei milioni di tonnellate di pesticidi di sintesi dispersi annualmente in agricoltura.
Si deve trovare da SUBITO UN PERCORSO ISTITUZIONALE, come si sta facendo in Svizzera per fermare questi rischi di irreversibilità.
Nella Confederazione Svizzera, si stanno raccogliendo le firme (fino al 29.5.2018) per una iniziativa popolare referendaria, già approvata dalla Corte Federale Svizzera (vedi ALLEGATO) che, in caso di successo, permetterà di inserire nella Costituzione Svizzera i seguenti due commi chiarissimi:
“L’utilizzazione di pesticidi sintetici nella produzione agricola, nella trasformazione dei prodotti agricoli e nella cura del suolo e del paesaggio è vietata.
L’importazione a fini commerciali di derrate alimentari contenenti pesticidi sintetici o per la cui produzione sono stati utilizzati tali pesticidi è vietata.”
In Italia, per una iniziativa del genere, ci sarebbe da parte dei Cittadini un consapevole consenso. Infatti è sempre più alta l’attenzione verso la prevenzione primaria a causa dell’aumento dei costi sanitari per le crescenti malattie croniche dovute all’inquinamento di tutti i fattori ambientali (aria, acqua, cibo, suolo ed ecosistemi).
Comunicato stampa
Zanoni (PD): “Diserbanti nei fiumi, valori record nella Marca, il monitoraggio Arpav è allarmante. La Regione prenda misure concrete a tutela dell’ambiente e della salute
umana”
Venezia, 6 giugno 2017
“Le acque del Veneto sono sempre più inquinate dai diserbanti. L’ultimo monitoraggio di Arpav (1) ha evidenziato la presenza di glifosfate, ampa e glufosinate di ammonio in misura eccessiva, tale
da superare lo standard di qualità medio annuo previsto dalla normativa vigente in ben 8 siti”. A lanciare l’allarme è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario
di un’interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Graziano Azzalin e Alessandra Moretti. Gli otto siti dove è stato superato il limite per almeno una delle tre sostanze chimiche ricercate si
trovano nei comuni di Mogliano Veneto (Fiume Zero), Mareno di Piave (Torrente Cervada), Vazzola (Fiume Monticano) e Casale sul Sile (Scolo Bigonzo) nel Trevigiano, Anguillara Veneta (Fiume Adige)
in provincia di Padova, Adria (S. Nuovo Adigetto) e Corbola (Fiume Po) in Polesine e Fossalta di Piave (Fiume Piave) in provincia di Venezia.
“La Regione dovrebbe prendere sul serio la questione dell’impatto sull’ambiente e la salute umana degli erbicidi. Un impegno che Zaia in primis sbandiera con tante belle parole, ma che non
risulta credibile di fronte alle continue autorizzazioni in deroga. Inoltre si continua a incentivare la coltivazione di vigneti, una coltivazione impattante se non praticata con metodi biologici
ed ecocompatibili: può infatti determinare lo sversamento sul terreno di sostanze chimiche di sintesi, che, trasformandosi in percolato, contaminano le acque potabili con gravi conseguenze per la
salute e l’ambiente”, attacca l’esponente dem a Palazzo Ferro Fini.
“Rispondendo a un’interrogazione dello scorso agosto, la Regione aveva evidenziato l’attivazione di una procedura di ‘early warning’ che utilizza come indicatori precoci della sostanza la
presenza della stessa nelle matrici ambientali e ribadito le sperimentazioni in corso da parte degli enti gestori sulle migliori tecnologie per l’abbattimento delle sostanze in acque potabili.
Nonostante ciò il quadro diffuso da Arpav resta grave. In particolare il glifosate, un erbicida tra i più utilizzati a livello mondiale, introdotto con il nome di Roundup nel 1974 e impiegato in
fase pre-semina e pre-impianto per molte colture orticole, per il diserbo di argini e sponde dei bacini nella coltivazione del riso, oltre che per i diserbi di frutteti, vigneti e colture
arboree, e nelle aree urbane sia a livello di piccole aree ad uso privato che pubblico. Nel Veneto, nel solo 2015, ne sono state vendute 446 tonnellate di principio attivo”.
“Alla luce di questi risultati e di questi numeri è evidente che l’impegno della Giunta Zaia è assolutamente insufficiente – insiste Zanoni – Perciò nell’interrogazione chiediamo alla Regione di
passare dalle parole ai fatti concreti, adottando misure serie ed efficaci per contrastare la contaminazione da glifosate, ampa e glufosinate di ammonio delle acque superficiali del territorio
veneto”.
(1) CAPITOLO 5 CONCLUSIONI - http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/acque-superficiali/Monitoraggio_indagine_Glifosate_AMPA_GlufosinateAmmonio_acque%20superficiali_2015_2016%20.pdf
28/05/2017 FOLLINA - LA MARCIA DEI 3000
con la Marcia degli oltre 3.000 Cittadini e Rappresentanti di oltre 120 associazioni locali, regionali e nazionali (vedi lista aderenti in fondo al video), nell’area del prosecco DOCG trevigiano comincia la richiesta agli Istituzionali del divieto dell’utilizzo di tutti i pesticidi di sintesi nei territori collinari dei 15 Comuni della DOCG prosecco trevigiana.
Come affermano tanti illustri scienziati come Cesare Maltoni, Morando Soffritti, Fiorella Belpoggi, Patrizia Gentilini, Lorenzo Tomatis, Luigi Mara, etc: la soglia di accettabilità biologica di queste sostanze tossico-nocive di sintesi è ZERO!.
Sono tutti inquinanti sconosciuti all’evoluzione, progettati in laboratorio per uccidere la vita ed utilizzati all’aperto con tecnologie nuove completamente fuori controllo!
Per questo gli oltre 3.000 Cittadini convinti e coscienti, perchè informati, testimoni dei disagi e dei rischi che questa monocoltura porta al territorio in cui si deve vivere sani, provenienti da più regioni italiane, hanno percorso con striscioni, bandiere, cartelli carichi di messaggi alle Istituzioni, la strada che porta da Cison di Valmarino a Follina.
Una moltitudine colorata, festosa, composta da Cittadini responsabili, da famiglie con bambini e carrozzine, conscia che si deve cambiare il modo di sfruttare il territorio: una moltitudine che speriamo diventi inarrestabile in tutti gli 8100 comuni italiani.
TRAILER –Durata 9’ 45”- Marcia STOP PESTICIDI Cison-Follina del 28.5.2017 - DNA_R n 12 - In corteo per il Prosecco Bio ... Più di 3000 cittadini in rappresentanza di molte Associazioni Ecologiste Venete ed Italiane sono lieti, in questa occasione, di trovarsi in armonia con l'iniziativa referendaria in corso contro tutti i pesticidi di sintesi dei sensibili cittadini della Federazione Svizzera (in allegato il MANIFESTO svizzero).
VIDEO – Durata 30’40” - Marcia STOP PESTICIDI Cison-Follina del 28.5.2017 – DNA_R. n 13 - Più di 3000 da Cison a Follina dicono : No Pesticidi di sintesi…
“Informare. Per impedire l'occultamento di informazioni su possibili rischi. E perchè la specie umana non sia costretta, come una cavia, a sperimentare tutto quanto è in grado di inventare il progresso tecnologico…(Lorenzo Tomatis - Medico Oncologo ed Epidemiologo).
Questo è un filmato che è opportuno possa analizzare la commissione dell’UNESCO “ICOMOS Italia” (Consiglio Italiano dei Monumenti e dei Siti italiani), commissione che deve valutare se i 15 comuni collinari DOCG prosecco trevigiani possono diventare Patrimonio dell’Umanità.
Il consenso della popolazione residente per la valutazione della qualità di un territorio, soprattutto quando si tratta di criteri paesaggistici e culturali, è un parametro di giudizio fondamentale.
Come lo sono del resto anche gli elementi di valutazione preventiva dei rischi futuri, come l’utilizzo di pesticidi, i disboscamenti, gli inceneritori di biomasse, che l’UNESCO già nel documento fondativo del 1972, aveva chiaramente citato e sottolineato (vedi ALLEGATO World Heritage in danger).
Una serie di suggerimenti, ma soprattutto richieste convinte e determinate agli Istituzionali, per cercare di cambiare questo oramai insostenibile paradigma che porta ad avere già risorse vitali come i fiumi ad essere inquinate da veleni (vedi ALLEGATO diserbanti nei fiumi del Veneto).
FOLLINA 28/05/2017 MARCIA STOP PESTICIDI
Qualche articolo sulla marcia Stop Pesticidi del 28.5.2017
28 maggio 2017
MARCIA STOP PESTICIDI
A ROMA L’INCONTRO PER IL DECENNALE DALLA FONDAZIONE DI MDF - MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE – 2007/2017
La storia di MDF continua assieme a quanti vorranno unirsi e convincersi che rispettare i limiti delle risorse del pianeta è anche un modo saggio per rispettare la grande intelligenza della natura.
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono ed alla fine perdono perchè si convincono” (Mahatma Gandhi).
13+14/05/2017 ROMA: PRIMA FESTA NAZIONALE DELLA DECRESCITA FELICE
Siamo onorati di poter pubblicare sulle nostre pagine una foto dei 5 fondatori del Movimento per la Decrescita Felice, che si sono ritrovati a Roma in occasione della celebrazione del decennale di MDF.
Da sinistra
Maurizio Pallante – Presidente onorario MDF - Circolo MDF Torino
Nello De Padova – Circolo MDF Bari
Massimo De Maio - Circolo MDF Bari (era assente al momento della foto ma ha rimediato con un simpatico fotomontaggio)
Gianluigi Salvador – Circolo MDF Livenza-Tagliamento
Ermes Drigo – Circolo MDF Livenza –Tagliamento
Ecco alcuni commenti:
Grazie Gianluigi,
E' stata una bella iniziativa quella del decennale MDF, gestita benissimo dal Circolo MDF di Roma, dalla presidente MDF Lucia Cuffaro e da Nello De Padova.
E’ stata anche un'occasione d'incontro piacevole fra amici.
Un caro saluto
Maurizio Pallante
Eravamo 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo..............
....... a dispetto della canzone dopo 10 anni eravamo ancora li, con tanti altri.
E al prossimo decennale saremo ancora di più.
Grazie a tutti per le bellissime ore passate assieme
Ing. Aniello DE PADOVA
Grazie a tutti. Anche per me è stato un piacere immenso.
Per la foto, ho cercato di rimediare...
Saluti decrescenti.
Massimo De Maio
Grazie carissimi, è stata una gioia e una bella sorpresa vedere assieme ben 5 fondatori di MDF alla festa (anche se nella foto non ci siete tutti i 5).
Salvo le foto e le tengo nella cartella delle immagini simboliche di MDF.
Un caro abbraccio a tutti,
Lucia Cuffaro
(Presidente in carica del MDF)
MAGGIO 2017 - SIMPOSIO SUI PESTICIDI A MALLES (TN)
CONEGLIANO, 21/04/2017
UN REFERENDUM PER VIETARE I PESTICIDI NEI 15 COMUNI DELLA DOCG PROSECCO.
Questo tema della candidatura all’UNESCO della DOCG prosecco non deve esaurirsi con il divieto (forse) di qualche pesticida quando si sa che ce nE SONO Almeno 500 che si possono acquistare nei consorzi e via internet, di cui più di 200 tossici e nocivi. Il discorso è molto più serio e tocca TUTTI i fattori ambientali devastati dalla monocoltura che utilizza pesticidi di sintesi (aria, acqua, cibo, suolo ed ecosistemi) Fattori Ambientali che sono anche BENI COMUNI e che fino a 30 anni fa erano ancora sani.
Questa proposta verrà ufficialmente presentata da Gianluigi Salvador a Malles, al convegno annuale di PAN Europe il 4.5.2017, per sollecitare successivamente alla Commissione UNESCO che la tematica della protezione dei patrimoni dell’Umanità UNESCO non è solo di tipo storico o culturale o paesaggistico, ma deve toccare la salute (come da definizione dell’OMS) delle persone e della tutela della biodiversità. Altrimenti rimane un patrimonio sterilizzato, stecchito, ad uso e consumo di pochi zombies che alla fine lo abiteranno, impauriti e disorientati perchè malati.
La chimica di sintesi all’aperto è una tecnologia nuova completamente fuori controllo e sconosciuta all’evoluzione.
MIANE 09/04/2017
PROSECCHISSIMA 2017 - ANCHE QUEST'ANNO DISERBANTISSIMA
SOLO CHIACCHIERE... ecco alcune immagini che ritraggono il percorso della Prosecchissima 2017 (Miane), tra filari di viti accuratamente diserbati.
Sul web sono disponibili diversi video che ritraggono dal vivo lo scenario immortalato qui sotto.
02/03/2017 Terzo incontro dal Prefetto di Treviso su prosecco e problemi ambientali
Nel terzo incontro in plenaria avvenuto in Prefettura a Treviso (vedi lista in ALLEGATO), il tema attorno al quale sono ruotati gli interventi è stata la candidatura UNESCO dei 15 comuni delle colline DOCG prosecco Conegliano-Valdobbiadene.
Nelle sue conclusioni, il Prefetto Laura Lega ha affermato che essendo questi “tavoli di responsabilità”, è necessario arrivare a dei risultati, con attenzione estrema alla prevenzione e alle strategie che abbiano visione di decine d’anni. Questa è la garanzia per arrivare alla candidatura UNESCO, un traguardo che aiuti a tutelare la salute e il territorio e non solo il prosecco.
Il percorso sarà sostenibile se verranno adottate filiere produttive rigorose che permettano una governance del territorio, con una condivisione di valori e coesistenza di obiettivi da parte di tutti i portatori di interessi del territorio.
A questo riguardo anche il Governatore veneto Luca Zaia qualche giorno fa nella manifestazione: “Quale futuro per il prosecco?” ha ribadito che “dobbiamo diventare i primi della classe, essere degli apripista, adottare tecniche rispettose dell’ambiente ed andare verso la certificazione ambientale totale, del prodotto e del processo... ed optare sempre di più per trattamenti biologici”.
Il sottoscritto, rappresentante di PAN Italia, tra le altre considerazioni e richieste esposte (in ALLEGATO la nota di PAN Italia consegnata a tutti i partecipanti), per rispondere alle esortazioni del Prefetto e ai propositi del Governatore Zaia, ha ribadito che, alla data, l’unico processo produttivo agricolo certificato è il processo di produzione biologica delineato dal Regolamento europeo n. 834/2007.
Attraverso referendum locali i Comuni potrebbero eliminare in agricoltura tutti i pesticidi di sintesi, (come si sta tentando di fare nella Federazione Svizzera con un referendum in corso (Vedi 2 ALLEGATI – Referendum e Articolo Tribuna)). Il Regolamento comunale di Polizia Rurale può far riferimento al Regolamento europeo del processo di coltivazione biologica integrandolo con “chi fa che cosa e quando”.
E’ importante notare che il Regolamento europeo contempla l’essenziale sistematica funzione del controllo del processo produttivo da parte di organismi terzi, per garantire la qualità costante della produzione nei prodotti agricoli.
(di Gianluigi Salvador)
GENNAIO 2017 - PANEVIN in Pianura Padana... tra tradizione ed ipocrisia
Anche quest’anno si fa a gara per arrampicarsi sugli specchi, ovvero mettere la testa sotto la sabbia, pur sapendo che, come dice la dssa Loredana Musumeci dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità – 15.6.2016) “SE LA PRESSIONE DEGLI INQUINANTI IN UN’AREA E’ TROPPO ALTA, ALLORA ANCHE UN INCENERITORE CHE INQUINA POCO PUO’ DIVENTARE INSOSTENIBILE”.
E questo l’ARPAV lo mostra bene nei giorni successivi ai panevin.
E sappiamo bene che la pianura padana è una delle cinque aree più inquinate del mondo, e sappiamo bene che gli sforamenti delle polveri sottili di tutti i tipi da combustione sono all’ordine del giorno e sappiamo bene che queste polveri sono portatrici di malattie croniche di tutti i tipi e di premorienza.
STANTE TUTTO QUESTO non si è capaci, soprattutto come responsabili istituzionali, di vietare queste anomalie dei fuochi all’aperto come i panevin, o al massimo proporne uno per comune e piccolo come una volta.
NON solo, queste combustioni, da anni, vengono sponsorizzate da collaborazioni dell’AVIS, AIDO, AIL, Mela Verde che dovrebbero fare della tutela della salute (articolo 32 della Costituzione) la loro visione ed obiettivo (vedi depliant allegato).
Riflettiamo con più consapevolezza su come lo vogliamo vivere in modo sano il nostro futuro nel territorio.
di Gianluigi Salvador
del direttivo PAN Italia (pesticides action network)
membro MDF – Movimento per la Decrescita Felice
01/12/2016 FOLLINA - Loc. La Bella
Per usare le parole della persona che ci ha inviato questa triste testimonianza: "CHE DIO CI AIUTI".
Premesso che dubito che Dio possa rimediare all'autodistruzione desiderata dell'uomo, dubito anche che all'Uomo interessi l'aiuto di Dio. A Voi interessa Dio? o siete anche Voi pronti per celebrare questo Natale da mercatone in cui la nascita di Cristo serve solo fare un po' di ferie mangiando + del necessario?
DICEMBRE 2016 Anche la rivista Terra Nuova, diffusa capillarmente in tutto il circuito commerciale e produttivo del biologico in Italia, con l’articolo Bollicine e pesticidi, descrive i forti risvolti negativi, ambientali e sanitari, che le monocolture viticole venete e lombarde, ingrassate a suon di pesticidi di sintesi e concimi chimici, stanno procurando agli ecosistemi ed agli abitanti.
12/11/2016 I produttori di prosecco tremano per l'inchiesta di Report.
Di che cosa avranno mai paura? della Verità?...
07/11/2016 Secondo incontro dal Prefetto di Treviso su prosecco e problemi ambientali
Riportiamo di seguito la convocazione del Prefetto di Treviso, con la lista dei partecipanti, per un secondo incontro sul tema prosecco e sostenibilità.
Gianluigi Salvador, uno degli esponenti più preparati sulla pericolosità della monocoltura ci riporta: "Sono state invitate di nuovo categorie produttive, istituzionali, sociali ed ecologiste per discutere dopo cinque mesi dal primo incontro, i progressi fatti sul territorio su un tema che condiziona la qualità futura del capitale naturale in cui viviamo e la salute umana.
Per quanto ci riguarda, ribadiremo quanto proposto nel primo incontro (vedi sintesi in allegato) in quanto sono cresciute le esperienze positive delle produzioni biologiche e biodinamiche e delle associazioni ecologiste che lottano specificatamente per l’ABOLIZIONE dei pesticidi di sintesi, una tecnologia nuova, completamente fuori controllo e SCONOSCIUTA ALL’EVOLUZIONE, inventata a tavolino specificatamente per uccidere la vita.
Informo che, sempre sull’argomento prosecco, lunedì 14.11.2016 ore 21.30 su RAI3 ci sarà un servizio di Report.
Colgo l’occasione, per mettere sotto il link ad una breve presentazione di un libro che testimonia quanto coerenti siano le azioni che stiamo facendo per contenere lo strapotere delle multinazionali chimico-farmaceutiche e l’insipienza dei nostri istituzionali, tentando di salvaguardare la nostra democrazia e la salute del territorio in cui viviamo."
DNA R N 26 - Dire NO ai SICARI dell'Economia e della Costituzione ... Durata ‘9”35
Confessioni DI UN SICARIO dell'ECONOMIA di John Perkins. Un libro che spiega bene la necessità di respingere la strumentale riforma della nostra Costituzione, la quale amplia lo strapotere dell'Esecutivo, indebolisce le Autonomie Locali, diminuisce il potere dei Cittadini a vantaggio di ....
29/10/2016 Il Fatto Quotidiano
L'illusione della Democrazia
Bisogna avere uno schermo su cui proiettare lamenti e rabbia, nell'illusione di essere considerati.
L'ultima forma della democrazia è la "frenocrazia", la possibilità per ognuno di lasciarsi e dare la colpa a qualcuno della propria infelicità.
Le nostre testimonianze verranno portate in Europa.
Finalmente un progetto europeo prodotto da PAN Europe (Pesticide action network) che dà voce ai Cittadini e coltivatori italiani per documentare le denunce dei loro disagi subiti dall’utilizzo fuori controllo dei pericolosi pesticidi di sintesi.
TUTTI hanno il diritto/dovere di inviare ai contatti indicati nell'allegato la propria testimonianza.
Qualche articolo trovato sui giornali locali e legato all’attenzione al cancro nel coneglianese: nuovi farmaci e ospedali. Il cancro oramai è diventato, salvo per chi lo subisce, grande fonte di reddito per moltissime categorie economiche e mediche, nonchè stabilizzatore del PIL.
Tutti ci guadagnano nella prevenzione secondaria e cura clinica (sono l’85% del bilancio sanitario regionale), mentre non si investe niente in prevenzione primaria. L’eliminazione delle cause dei problemi, attraverso la prevenzione primaria, toglie lavoro a molte categorie.
L’ultimo articolo, sulla lingua blu riguarda una malattia diffusa soprattutto nella marca.
Se i greggi pascolano a glifosate e altri pesticidi in mezzo ai vigneti, o transumano dal bellunese al veneziano nei corridoi fra i vigneti, si indeboliscano i sistemi immunitari e altro. E si “colorano” la lingua. Altro che malattia infettiva!!
11/10/2016
CON L'INDUSTRIA DEL PROSECCO SPICCA IL VOLO ANCHE L'INDUSTRIA DEL CANCRO. A VITTORIO VENETO UNA FARMACIA PER MALATI DI CANCRO
I pesticidi di sintesi oramai hanno portato ad una realtà insostenibile che ha bisogno di un cambio di paradigma per i diversi e irreversibili problemi che procurano (vedi breve presentazione al congresso ISDE in allegato). L'utilizzo massiccio di pesticidi nella zona della monocoltura del prosecco trevigiana richiede addirittura delle strutture specializzate per i malati di cancro (vedi articolo in allegato).
Non c’è da meravigliarsi di tutto questo, quando i convegni annuali interregionali di fitoiatria viticola a Conegliano sono sponsorizzati da ben 16 sedici case chimico-farmaceutiche, le quali producono sia i pesticidi sia le medicine che curano le malattie croniche indotte dai pesticidi.
16/09/2016
MONOCOLTURA DOCG E DOC PROSECCO: INQUINAMENTI, SALUTE E SBANCAMENTI
LINK A TRASMISSIONI TV NAZIONALI, FILM E DOCUMENTARI
Link al DOCUMENTARIO: La Monocoltura DOCG. Una devastante grande opera:
link: http://youtu.be/_pVQ6uszWWA
Link alla trasmissione TV nazionale La7 Tagadà 4.2.2016: Terre avvelenate per i vitigni del prosecco
http://www.la7.it/tagada/rivedila7/tagad%C3%A0-puntata-04022016-05-02-2016-173862
Link alla trasmissione RAI3 Presa Diretta: LA FABBRICA DEL VINO del 21.2.2016 di Raffaella Pusceddu, trasmissione condotta da Corrado Iacona.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cf91cd21-4603-4c09-9009-81f22c389f7b.html#p=
al minuto: 18 – inizio servizio DOCG prosecco Conegliano Valdobbiadene;
19 - Giornalista De Polo;
19.30 - Foto sbancamentiDOCG prosecco; 20 – Salvador; 23 – Elicottero; 24 – Bortolamiol;
25 – Padovan;
26 –Monia;
28 –Protocollo DOCG prosecco e pesticidi; 29 – dr. Mantovani EFTA;
30 – Vettorello direttore DOCG; 31 – Bisol
cantiniere;
32 – Carpenè;
33 – Legambiente pesticidi nel vino;
34 – analisi vini venduti;
35 – Mantovani; 40 – kit per fare vino;
44 – fine trasmissione la fabbrica del vino;
Link a Prima Pagina RAI3 intervento su inquinamento chimico (il 4° al minuto 21.07) sulla giornata della terra del 22.4.2016 (giornalista di turno Marcello Veneziani)
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/popupaudio.html?t=PRIMA%20PAGINA%20Filo%20Diretto%20del%2023%2F04
%2F2016&p=PRIMA%20PAGINA%20Filo%20Diretto%20del%2023%2F04%2F2016&d=&u=http%3A%2F%2Fwww.radi
o.rai.it%2Fpodcast%2FA46131282.mp3
RAI TG2 del 9.5.2016 ore 20.30: RAPPORTO ISPRA 2016 Pesticidi nelle acque - ai minuti 13.20 – 14.30
Film documentario BANDIZA su inquinamenti e devastazioni ambientali nel Veneto:
Link al trailer del film BANDIZA
https://www.youtube.com/watch?v=bFO-LAKVPac
Chi non visto il film BANDIZA integrale, può vederlo via link a Vimeo on Demand:
VERSIONE ITALIANA
https://vimeo.com/ondemand/bandizaversioneitaliana
ENGLISH VERSION
https://vimeo.com/ondemand/bandizaenglishversion
PESTEXIT: Dal biocomune al biodistretto
link: http://andiamoavantitornandoindietro.jimdo.com
RAI3 Prima Pagina filo diretto del 15.09.2016 intervento su fusione Bayer/Monsanto (al minuto 4° e Salvador al 23°) con giornalista di turno Fiorenza Sarzanini del CdS.
2F2016&p=PRIMA%20PAGINA%20Filo%20Diretto%20del%2015%2F09%2F2016&d=&u=http%3A%2F%2Fwww.radio.
Thomas Kuhn afferma che: “E’ necessario un cambio di paradigma ogni volta che le divergenze tra teoria e realtà diventano troppo grandi” (1). Nella “Laudato sì “ai cap. 20 e 34, Papa Francesco si preoccupa esplicitamente della Biodiversità e della influenza perversa dei pesticidi tossici sulla Salute. Ricordiamo che biodiversità e salute sono i due valori fondamentali, condizioni essenziali di sopravvivenza.
Anche Jared Diamond, tra le quattro criticità moderne, assieme a carenze energetiche, caos climatico e riduzione della fotosintesi, mette l’accumulo di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente (2).
I pesticidi di sintesi, in questi ultimi due decenni, sono diventati un importante elemento di queste criticità, criticità accentuate da una serie di paradossi legati a questa nuova tecnologia che è completamente fuori controllo, come accade per gli inceneritori.
PARADOSSI
1 – Centinaia di tipi di pesticidi sono progettati a tavolino per uccidere la vita. In gran parte sono interferenti endocrini, cancerogeni, teratogeni, contengono coformulanti quasi sempre segreti. Tutti sono classificati per lo meno “N”, cioè dannosi all’ambiente.
2 – Sono pericolosi nel lungo periodo perché sconosciuti all’evoluzione, e i test che dovrebbero verificare la loro pericolosità riguardano tempi relativamente brevi.
3 – I pesticidi venduti, diluiti circa 300 volte, sono sparsi nell’ambiente a milioni di tonnellate. In Italia se ne spargono circa 700 litri/abitante. Nel Trevigiano circa 1200 litri/ab (85 litri/ab solo per il glifosate) , nel Veronese addirittura 2400 litri/ab. Non ci si deve meravigliare se l’ISPRA trova in falda profonda decine di pesticidi, alcuni dei quali recenti come il tossico clorpirifos.
4 – I pesticidi sono da considerarsi rifiuti, secondo la definizione di “rifiuto” nel Codice Ambientale (3). Chi li sparge a milioni di tonnellate per produrre cibo considera il suolo agricolo (e quindi anche il sottosuolo perchè alla gravità non si comanda) come una discarica.
5 – Visto l’assetto del territorio italiano, l’agricoltura si inserisce spesso all’interno delle aree urbane. Le derive dei trattamenti tossici, effettuati dal 3% della popolazione che indossa dispositivi di protezione individuale (DPI), mentre chi sta attorno ne è privo. E’ noto che le derive dei trattamenti vanno a centinaia di metri, come accade per le armi chimiche, perché all’aria non si comanda.
6 – La DGR 1379/2012 del Venetorelativa all’uso dei pesticidi, definisce un vero e proprio trattamento sanitario obbligatorio (TSO) per i residenti:“Chiudersi in casa, coprire l’orto con teli e prendere i provvedimenti del caso”. Questi espliciti obblighi regionali di tutela della salute e privazione della libertà, vìolano ben nove articoli della Costituzione a partire dall’art. 32.
7– Enormi incentivi sono dati sistematicamente dalla UE all’agricoltura, senza vincolarla alla riduzione dei costi esterni che questa produce sulla salute, sulla biodiversità e sui fattori ambientali (aria, acqua, suolo, cibo). I costi esterni invece devono essere internalizzati dai processi produttivi inquinanti.
8 – L’agricoltura integrata è incompatibile con l’agricoltura biologica che non utilizza pesticidi di sintesi, pur essendo entrambe regolate dalla stessa Direttiva UE 128/2009 e Dlgs 150/2012 sui pesticidi.
9 – Enorme è il conflitto di interessi delle stesse case chimico-farmaceutiche che producono sia i pesticidi (in Italia circa 1 mld €/anno) sia i principi attivi per curare le malattie croniche che i pesticidi sviluppano (in Italia spesa sanitaria circa 100 mld €/anno).
10 – La relazione pesticidi/salute è messa in stretta relazione da migliaia di studi scientifici (sito PUBMED), mentre non esiste uno studio, che affermi che i pesticidi fanno bene (vedi punto1).
(1) Thomas Kuhn – La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi, 1970 – Paradigma: Conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo, forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo tipo di ricerca.
(2) Jared Diamond, Collasso, Einaudi
(3) Dirett. 2008/98/CE e Dlgs 152/3.4.2006 – T.U. ambientale su gestione rifiuti, bonifica siti inquinati, VIA, VAS, art.241 sul regolamento delle aree agricole.
29/07/2016 REVINE LAGO - I PESTICIDI ALLONTANANO ANCHE I TURISTI
Dopo il servizio di "Presa Diretta" anche "Report" indaga sull'insostenibilità della coltivazione di Prosecco e sull'invivibilità del territorio per residenti e turisti.
07/06/2016 La Repubblica:
REVINE LAGO (TV)
UN PAESE CONTRO I PESTICIDI, RIVOLTA NEL REGNO DEL PROSECCO: "BASTA VIGNETI E SOLO BIO"
Limitare severamente l'uso di pesticidi chimici di sintesi non significa ELIMINARLI, cosa invece indispensabile per rispondere alle + severe leggi dell NATURA.
La Cultura del Turismo va coltivata con MOLTO più di un bicchiere di prosecco.
Ecco alcuni scorci di Revine Lago, una perla tra le Prealpi che abbiamo il dovere morale di difendere con tutte le nostre forze.
Comune di MALLES VENOSTA (BZ)
Un Regolamento attuativo per tutelare la popolazione
Un esempio che dovrebbe ispirare i sindaci della Cernobyl del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene, dove oltre alle chiacchiere ed i propositi esibizionisti di istituzionali chiacchieroni ed impreparati, nulla di più viene fatto per TUTELARE da subito la SALUTE umana e ambientale.
SINTESI DI OBIETTIVI, PROBLEMI E PROPOSTE PER L'AREA TREVIGIANA DOC E DOCG DEL PROSECCO
Gianluigi Salvador, membro del direttivo PAN Italia. Ecco quanto ha esposto al prefetto Laura Lega ed a tutti i referenti dalla stessa convocati (leggi allegato). Una sintesi articolata, brillante, chiara, che ha toccato aspetti complessi, esponendoli in modo trasparente e di facile comprensione anche per il profano, che spiega dettagliatamente tutti i pericoli scatenati dalla selvaggia, irrispettosa e autolesiva monocoltura convenzionale della vite.
Una denuncia severa, ma autorevole, accompagnata da proposte concrete per un cambiamento di rotta applicabile da subito.
Dopo anni di silenzio ed atteggiamento evasivo da parte delle autorità locali, confidiamo nella preparazione e competenza del prefetto Laura Lega, per una indispensabile e non più procrastinabile presa di posizione per tutelare la salute pubblica e la biodiversità.
PREMESSA
E’ stata una piacevole sorpresa l’invito del Prefetto di Treviso a discutere il tema della “valorizzazione del prodotto prosecco, valorizzazione inserita in un quadro di economia sostenibile e durevole a salvaguardia dei fattori ambientali (aria, acqua, suolo, cibo ed ecosistemi)” che sono beni comuni fondamentali.
Sono certo che la disamina congiunta dei numerosi problemi e degli aspetti connessi ai processi produttivi entro gli insediamenti urbani porterà a proposte strategiche concrete di miglioramento, vista la presenza di organismi esperti e assolutamente intenzionati a tutelare i valori fondamentali della salute della collettività e della biodiversità ambientale, secondo il Principio di precauzione.
Perché si arrivi ad una proposta strategica coerente e durevole, è necessario prendere in considerazione tutti i problemi relativi alle protesi chimiche utilizzate nei processi agricoli, in particolare ai pesticidi di sintesi (prodotti fitosanitari e biocidi).
ALCUNE CRITICITA’ SISTEMICHE
1. I prodotti fitosanitari sono sparsi nell’ambiente a milioni di tonnellate per produrre cibo. In provincia di Treviso i prodotti fitosanitari venduti e allungati 300 volte con acqua, sono circa 1389 litri/abitante. Questi prodotti, sconosciuti all’evoluzione, sono una tecnologia nuova, completamente fuori controllo. Progettati a tavolino per uccidere la vita, sono in gran parte interferenti endocrini, cancerogeni, teratogeni, etc .
2. La relazione pesticidi/salute è messa in stretta relazione da migliaia di studi scientifici. Le malattie croniche provocate dai pesticidi implicano enormi costi esterni che dovrebbero essere internalizzati dai processi di produzione.,
3. I pesticidi di sintesi, benché siano tutti dannosi all’ambiente, sono sparsi in Italia a milioni di tonnellate in modo diffuso su milioni di ettari di superficie agricola utile e sono da considerarsi rifiuti pericolosi a termine della Direttiva 2008/98/CE e del Dlgs 152/3.4.2006 Testo Unico ambientale sulla gestione rifiuti, la bonifica siti inquinati, VIA,VAS, in particolare secondo l’art.241-Regolamento delle aree agricole. Dopo anni di dispersioni tossiche, che hanno prodotto inquinamento acque superficiali e sotterranee (vedi rapporto ISPRA 2016), sterilizzazione della catena trofica al suolo e degli ecosistemi, dilavamento dei suoli, frane e smottamenti, si dovrebbe procedere alla caratterizzazione dei suoli.
4. Chi irrora i pesticidi (il 3% della popolazione) indossa i dispositivi di protezione individuale, mentre chi si trova nei dintorni (il 97% della popolazione) è senza protezione, e, a termine di Decreto Giunta Regione Veneto n.1379/2012 Linee guida utilizzo pesticidi, “deve chiudere porte e finestre, coprire l’orto con teli e non sostare nelle vicinanze dell’appezzamento da trattare”. Oppure, come succede nel comune di Vidor, non deve percorrere sentieri sulle colline nei 5 mesi dei trattamenti. Queste limitazioni di diritti negli spazi pubblici, ma anche entro le proprietà private, sono una specie di trattamento sanitario obbligatorio, che va contro almeno a nove articoli della Costituzione (artt. 32, 14,13,16,41,42,28,54,9).
5. Il numero altissimo di trattamenti (dai 15 ai 20), concentrati soprattutto nei mesi estivi, crea allarme nelle famiglie che abitano in prossimità dei vigneti, sia per il deprezzamento dei loro immobili, sia soprattutto per la salute dei loro figli. Si stanno già verificando trasferimenti temporanei o definitivi di residenti.
6. All’agricoltura convenzionale vengono concessi enormi incentivi economici (più di 60 milioni di € negli ultimi anni per piantumazioni e nuove cantine). Questa agricoltura “industriale” inquinante contraddice il principio europeo: chi inquina paga. Produce cibo contenente inevitabili residui di pesticidi (anche se sotto il limite massimo residuo consentito), inquina l’aria, l’acqua, il suolo e sterilizza gli ecosistemi. Provoca devastazioni ambientali con disboscamenti e sbancamenti che asportano humus e quindi abbassano la qualità dei prodotti.
7. Esistono enormi conflitti di interesse delle case chimico-farmaceutiche che producono sia i pesticidi (in Italia circa 1 miliardo di € all’anno) sia le medicine per curare le malattie croniche, che i pesticidi contribuiscono a sviluppare (in Italia la spesa sanitaria è di circa 100 miliardi di € all’anno).
8. I pesticidi, soprattutto quelli tossici o nocivi, possono essere declassificati, infatti si trovano sul mercato prodotti fitosanitari che hanno diversi livelli di classificazione di rischio, pur avendo la stessa quantità di principi attivi.
9. Chi vuole coltivare in modo biologico non può farlo in prossimità dell’agricoltura convenzionale. Neppure la “difesa integrata” è compatibile con l’agricoltura biologica, anche se entrambe sono governate dalla Direttiva 128/2009 e Dlgs 150/2012 sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi. La “difesa integrata” non prevede controlli di processo sul campo o presso gli agricoltori e si affida esclusivamente al controllo della qualità del prodotto, mentre l’agricoltura biologica, garantisce automaticamente la qualità costante del prodotto basandosi sul controllo delle specifiche di processo.
10. Le autorizzazioni per nuovi vigneti privilegiano le proprietà più grandi, così l’industrializzazione agricola monocolturale sta portando ad una nuova concentrazione della proprietà (nuovi feudatari), aumenta il precariato del lavoro attraverso i voucher e alza i prezzi dei suoli agricoli, con conseguente barriera all’entrata dei giovani agricoltori. Il prosecco non è risorsa di lavoro per molti, ma fonte di arricchimento per pochi.
11. Dietro ai guadagni, legati al prosecco, vanno presi in considerazione i costi esterni tutti a carico della collettività: incentivi per una produzione inquinante, deprezzamento immobili, riduzione attrattiva turistica, costi ambientali e costi sanitari...
PROPOSTE
Visto anche l’interesse che l’area DOCG ha per ottenere un riconoscimento paesaggistico UNESCO, proponiamo un modello di sviluppo agricolo sostenibile e durevole, sia per l’area DOC che per l’area DOCG, che possa eliminare le contraddizioni provocate dal DM 17.7.2009 in termini di qualità e quantità. Queste contraddizioni creano conflitti di relazione e di merito, che rischiano di portare all’abbandono delle coltivazioni sulle colline trevigiane, le vere “madri” della produzione del vino prosecco (vedi DPR 2.4.69-Prosecco Conegliano, DPR 26.7.77-Prosecco Asolo).
La soluzione applicabile nella nostra provincia, per le aree DOC e DOCG prosecco, è un piano di transizione con tempi certi e con l’utilizzo dei notevoli incentivi comunitari per riconversione biologica, indirizzato a creare un biodistretto governato, in termini di specifiche, processi e controlli, dal regolamento europeo sull’agricoltura biologica.
Nonostante siano numerose le richieste pendenti per espansione della viticoltura, riteniamo che si debbano porre dei limiti all’espansione di questa monocoltura, che comporta squilibri sistemici ai cicli naturali chiusi. Ci si deve orientare verso la multifunzionalità agricola, caratteristica coerente con la biodiversità. La multifunzionalità del settore primario ha tenuto in piedi tutte le civiltà del passato, alimentando con le sue eccedenze il settore secondario e terziario.
Vista la complessità della situazione produttiva locale, in un territorio misto di pianura-collina, ci sembra opportuno prendere in considerazione esperienze di biodistretti già in atto, prevedendo adattamenti e personalizzazioni. Un biodistretto sarebbe complessivamente vantaggioso per tutto il sistema territoriale, ambientale, economico e sociale (per piccoli agricoltori, residenti, amministrazioni, servizi, ma anche ecosistemi). Un capitale naturale integro e sano non si deve devastare per esportare un prodotto o per creare pericolose dipendenze alcooliche (un terzo dei giovani nella ULSS7 è a rischio alcoolismo).
BIODISTRETTI
Un biodistretto si definisce come “un’area geografica omogenea naturalmente vocata all’agricoltura biologica, dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubblici amministratori stringono un accordo per una gestione sostenibile delle risorse, partendo dal biologico quale modello di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche biologiche, promozione di agricoltura sociale, etc)”. (Dalle Linee guida AIAB - Associazione italiana agricoltura biologica).
- Le linee guida sui biodistretti prodotte dall’AIAB Possono fornire un valido supporto alla costituzione di un biodistretto.
- Esiste una rete internazionale di biodistretti (IN.N.E.R.), nata a Corchiano(VT) con l’obiettivo di riunire tra loro a livello nazionale e internazionale le diverse realtà di biodistretti e delle eco-regioni. La rete INNER aggrega già i biodistretti del Cilento campano, Grecanico calabro, Agro Falisco laziale, Valle Camonica lombarda, Val di Gresta trentina, Via Amerina e delle Forre viterbesi con 12 comuni associati. L’INNER ha anche legami con il Portogallo, Slovacchia, Austria, Albania, Francia, Ungheria.
- Sono anche in avvio: il biodistretto veneto dei Colli Euganei, i biodistretti toscani di Greve in Chianti e di Carmignano Po.
I biodistretti dovranno essere controllati per tutto il percorso di istituzione e gestione, e questo avverrà con un sistema trasparente e misurabile in termini di costi, qualità, tempificazioni e produzione.
Cordiali saluti
Gianluigi Salvador
del direttivo PAN (pesticides action network) Italia
17 MAGGIO 2016
LA PREFETTURA DI TREVISO VIENE NUOVAMENTE, PUNTUALMENTE INFORMATA SULLA GRAVE ED INGESTIBILE PIAGA DEI PESTICIDI SULLE COLLINE DEL PROSECCO CONEGLIANO-VALDOBBIADENE
COLLALBRIGO (Conegliano Veneto), MAGGIO 2016
UNA VERGOGNA FIRMATA VENETO del Governatore Luca Zaia
Quel Veneto che tanto si fa bello elogiandosi migliore del disordinato Mezzogiorno.
Qui nelle colline del Prosecco, le famiglie devono abbandonare le proprie amate case ed andare in affitto per salvaguardare la propria salute, salute che la regione Veneto, lo Stato Italiano e la Comunità Europea sono totalmente disinteressate di garantire.
Per ora, rispetto agli allarmanti dati ISPRA solo chiacchiere, da parte degli "sporchi" politici locali.
Fabio Padovan e la sua famiglia hanno dovuto abbandonare la loro amata casa sulle colline del Prosecco.
"Ciao Casa.
Che magone questo Venerdì mattina. Svegliarsi a Conegliano, ma non a casa tua.
Così dopo anni di battaglie, siamo stati costretti ad alzare bandiera bianca. Un’avventura che mai
avremmo voluto regalare ai nostri figli. Ci siamo riuniti una sera e abbiamo spiegato loro che per qualche tempo avremmo vissuto, magari a giorni variabili durante la settimana, quelli più
“critici”, in un appartamento in affitto, poiché: “Vedete che la mamma respira sempre più difficilmente”. Pianti e ribellioni: “No, io non voglio andar via da questa casa”, “E i giochi nel
bosco?”, ma alla fine hanno dovuto chinare il capo. Silenziosi, capiscono. Così con la morte nel cuore ti abbiamo lasciata (per ora) cara casa nostra.
Tutto si ferma, immobile, irreale. Guardo tutte le nostre cose, nostre!, e unicamente per noi pregne di significato, con una profonda tristezza nel cuore. L’arpa e il pianoforte dei nostri
ragazzi tacciono ora. I giochi restano muti testimoni del passaggio dei bambini vocianti, un tempo felici. Noi non sappiamo più cosa fare. Una decisione presa per non vendere ancora la nostra
casa, quel focolare conosciuto, rinfrancante, nel quale abbiamo investito tutto, con tanto amore, in oltre 20 anni di gioie e apprensioni, e al quale tornare dopo le fatiche del mondo. Ogni
giorno qualcosa da sistemare, da pulire, da rassettare. E impieghi anni, coi bambini primi attori con le loro zappette, a fare l’orto sinergico, e pianti i mirtilli, i lamponi e le more, perché
pensi ai tuoi bambini ghiotti di cogliere e ingoiare. E il filare di bacche per gli uccelli che predino gli insetti dannosi. E i limoni, e l’aloe, e le marmellate di albicocche e di fichi,
nostri, tutto fatto insieme, sotto la regia di Sandra. Tutto biodinamico, da 20 anni. Niente, tutto inutile.
Attorniati da vigneti, che negli ultimi due anni si sono moltiplicati a dismisura. Trattati coi pesticidi a tutte le ore e con tutti i climi, altro che regole: “non si può irrorare con “brezza”
onde impedire l’effetto deriva”. Qua pompano col vento in poppa, la nuvola che si alza maligna e viene spinta a scaricare pesticidi ovunque, e tanti saluti a quegli sfigati dei residenti. La
Pompa Selvaggia non ci ha lasciato scampo. Da oltre un anno abbiamo tentato di tutto per trovare una soluzione ad un’aria che si fa sempre più inquinata e non ti lascia respirare a fondo. Perché
senza acqua si può stare, senza mangiare anche, ma respirare devi!, e se i tuoi polmoni si rifiutano di far entrare l’aria, allora è un calvario: te ne devi andare via!
E non siamo gli unici, costretti ad abbandonare casa nelle colline dei filari. Il Sindaco ci scherza pure su e ci lascia in balia del male. L’Assessore all’Ambiente non fa nulla per difenderci, è
sordo alle nostre richieste.
I malati sono costretti ad arrangiarsi, a starsene zitti nei loro letti di sofferenza. Non hanno voce, non esistono, nascosti! Qui, nelle ricche colline delle viti a perdita d’occhio, nessun urlo
degli innocenti. E chi li ascolta?? Per Zaia conta solo l’Unesco.
E allora ciao, casa mia bella; non posso più accettare di far correre rischi tremendi ai “miei” innocenti.
E che la Madonna ci assista, che faccia finire questa aggressione selvaggia all’ambiente e alla salute dell’uomo. Eppure, inginocchiato adesso davanti al tuo Capitello, qui, proprio davanti a
casa mia, mi spunta un sorriso e la speranza, assurda, immotivata, torna a soffiarmi nel cuore.
Fabio Padovan"
http://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/collalbrigo_fitofarmaci_padovan_pesticidi-1734998.html
MIANE, APRILE, PROSECCHISSIMA 2016
Anche quest'anno lo sponsor ufficiale è il glifosato...
Malgrado questa popolare gara di mountain bike richiami ciclisti e turisti da tutta Italia, nel territorio non si sta facendo NULLA per eliminare l'incivile pratica del pericolosissimo diserbo chimico. Ennesima conferma che i nostri sindaci hanno preso il cattivo vizio della politica di "altro livello": chiacchierare per gettare fumo negli occhi di cittadini "assenti", non pensanti ed inconsapevoli?
E l'onorevole sindaco Angela Colmellere come si prodigherà a giustificare il Comune, la Provincia di Treviso, la Regione Veneto e questi contadini non più degni di essere chiamati tali?
Per chi ama questa bellissima terra è triste dover assistere anche quest'anno allo spettrale scenario di strisce d'erba bruciata dai diserbanti, come testimoniano le foto che seguono. E sappiate che ciò che gli occhi attenti vedono è il male minore.
Il glifosato è stato pubblicizzato come innocuo perchè il principio attivo si dovrebbe fissare al suolo. In realtà non è vero, la molecola è assorbita anche dalle sostanze umiche del suolo che sono facilmente solubili. Il glifosato viene quindi facilmente dilavato, percolando nei corpi idrici e in falda.
Foto della nota curva a ferro di cavallo, denominata del "Cavallotto" a Campea di Miane (TV)
REFRONTOLO, 06/04/2016
Autolesionismo nascondere il glifosate sotto il tappeto
Qualche giorno fa i 15 Sindaci del Consorzio DOCG prosecco Conegliano-Valdobbiadene consigliavano di
diserbare in modo biologico per “ragioni di decoro del paesaggio, per il turismo ma anche per la salute”... purtroppo Molti viticoltori diserbano ancora i vigneti con il pericoloso glifosate e trascorso qualche giorno, subito dopo l’ingiallimento mortale dell’erba, arano sotto i filari per nascondere l’antiestetico ingiallimento con un tappeto di terra. Il disseccamento dell’erba causato dal diserbo, nelle coltivazioni e sotto le viti, attira molti uccelli, per esempio i merli, in cerca di insetti e lombrichi più facili da scovare in un terreno diserbato. Gli uccelli scavano e razzolano in un suolo contaminato da un erbicida come il glifosate, che è stato dichiarato dallo
IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) certamente cancerogeno per gli animali e
probabile cancerogeno per l’uomo (vedi ALLEGATO).
Invitiamo ancora una volta i Sindaci a guidare seriamente in prima persona la transizione ad un “biodistretto”, ridefinendo la strategia della qualità dei processi produttivi agricoli del nostro territorio.
Regolamenti seri ed ordinanze sindacali precise, in base all’art. 32 della Costituzione ed al Principio di precauzione, dovrebbero portare all’eliminazione delle protesi chimiche di sintesi, tutte pericolose perchè sconosciute all’evoluzione.
Occorre tutelare la qualità del capitale naturale, bene comune, per la tutela della salute e della biodiversità, a profitto nostro e delle future generazioni.
21/03/2016 REFRONTOLO
Erbicidi biologici nella DOCG prosecco, un maquillage per la candidatura UNESCO?
PAN Italia rivolge ai 15 sindaci della DOCG Prosecco una proposta strategica CONCRETA
MARZO 2016 - TARZO, Borgo Teson
Usando parole dello scrittore Zanzotto, anche questo 2016 è all'insegna dello "sterminio dei campi", per perpetrare la pericolosa monocoltura del Prosecco.
16-12.01 Cordignano - Incontro pubblico NO pirogassificatore Orsago
30/10/2015 CAMPEA di Miane
Riportiamo di seguito le foto di un nostro lettore, che testimoniano tristemente come la piantumazione di nuovi vigneti a Campea non sembra arrestarsi.
I vecchi la chiamarono "Campea" non "Vignea".... a nessuno interessa perchè?
Questo piccolo borgo rurale è oggi una colonia nelle mani di spietati produttori di vino che per interessi economici individuali stanno mutilando la fisionomia del territorio, preparando per le future generazioni un conto insostenibile oltre che un irreparabile degrado ambientale a causa dell'annullamento dell biodiversità.
Questo è un problema che sfiora la preoccupazione solo del nostro lettore, o c'è ancora qualcuno che ritiene giusto unirsi a questa voce?
Proteggere l'ambiente è un nostro DOVERE, e la proprietà privata non può arrogarci il diritto di compromettere il futuro di chi verrà dopo di noi!
30/08/2015 - DOCG PROSECCO CONEGLIANO-VALDOBBIADENE
VENDEMMIA: I NUOVI "SCHIAVI" ARRIVANO DALL'EST